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Non dimenticare Cernobyl per non far morire la solidarietà

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27 Aprile 2015

Egregio direttore,

Scrivo queste brevi righe nell’anniversario dello scoppio della centrale nucleare di Cernobyl. Era la mattina del 26 aprile del 1986 quando, a causa di una sperimentazione maldestra, si verificò la più grande catastrofe del XX° secolo. Sono passati quasi trent’anni, ma la radioattività in quei territori, se pur diminuita, non è ancora scomparsa. In queste zone potranno considerarsi completamente pulite solo fra circa 300 anni. Ma purtroppo su Cernobyl è calato un silenzio tombale. Certo oggi ci sono altre emergenze: terremoti, esodi biblici dalle guerre, il naufragio dei barconi con un carico di vittime indescrivibile, attentati terroristici carichi di odio.

Ma per chi come noi ha questo legame con questa realtà, Cernobyl significa anche solidarietà, che non vogliamo far morire nonostante tutte le difficoltà. Il mio amico Gianmario che è appena tornato dalla Bielorussia, mi ha raccontato quanto grande sono le attese che tante famiglie si aspettano da noi.

Il nostro comitato che quest’anno 2015 festeggia il XX° anniversario della nostra attività, si è posto un obiettivo ambizioso: ospitare 20 bambini come segno di un impegno e rilancio della nostra attività. Per raggiungere questo obiettivo mancano all’appello ancora cinque famiglie che vogliono impegnarsi e condividere con noi l’emozione di ospitare un bambini di Cernobyl durante i primi 15 giorni del prossimo mese di agosto. Questo è l’ultimo appello che faccio alla nostra comunità qui a Induno Olona, ma in generale a tutti i comuni limitrofi.

Tra due giorni partirò anch’io per la Bielorussia visitando il comune di Chechersk, da dove vengono i bambini che ospiteremo. A queste famiglie che oltre alla radioattività sono costrette anche a vivere un grande disagio sociale, spero di comunicare loro che oggi qui a Induno Olona e nel Varesotto in generale, la solidarietà non è morta, ma resiste nonostante la crisi, annunciando loro che ospiteremo 20 bambini così come ci siamo posti sin dall’inizio di quest’anno. Sono sicuro che questo appello non cadrà nel vuoto per regalare a tanti bambini il sogno di una vacanza di salute. Coloro che sono interessanti possono chiamare il nostro numero di telefono 0332 200286.

Vogliamo fare nostra l’esortazione di Papa Francesco “Non cediamo al pessimismo a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno.” Per non dimenticare la tragedia di Cernobyl e per non far morire la solidarietà.

Emilio Vanoni

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