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Non è un funerale. E gli eroi ritornano!

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8 Giugno 2011

Egregio Direttore,
atmosfera surreale al Franco Ossola. Processione di volti scavati, penitenti in ginocchio sui ceci, invasati a caccia di reliquie predatorie, una stringa di Pisano, un cappero di Sannino, una ciocca di capelli di Sogliano. Ma soprattutto lacrime. Che fanno da contraltare ai gioiosi schiamazzi dei bambini sul sintetico. Pare il canovaccio di un romanzo degno del buon Achille Campanile. Un dubbio mi attanaglia. Abbiamo giocato i play off od i play out ? Siamo forse retrocessi ? Nulla di tutto questo. E’ semplicemente accaduto ciò che avviene, sempre, nello sport. La resa dei conti. Posso dirlo. Perchè io c’ero. Con tutti gli amici che sette anni fa fecero ripartire il Calcio a Varese. E che, idealmente, erano con me sulla moto durante la folle corsa in FIGC in tempo per l’iscrizione della squadra. Sette anni. Si meritano di raccogliere quanto hanno seminato. Hanno dato tutto quello che avevano, se non di più. Sean, per me come un fratello, al termine della partita della vita seduto sulla panchina in stato vegetativo. Beppe, sempre alla ricerca di frasi ad effetto per caricare i suoi Uomini. E poi Max, segretario manager, una roccia. Per non parlare dei giocatori. Se avranno un futuro glorioso è merito del Varese e di Varese. Mah, non capisco. Dovremmo essere qui a festeggiare il coronamento di una stagione meravigliosa ed invece si respira la lugubre atmosfera di un lutto. Ma scherziamo ? Tutti noi seguiremo con occhio benevolo la carriera dei nostri "figliocci", tifando per loro, perchè il loro successo è anche un po’ il nostro. Ma in alto i cuori ! C’è da costruire una nuova stagione ! I timonieri Enzo e Antonio ci sono, l’entusiasmo che ha circondato questi colori deve spingere chi arriverà, per far capire loro che dovranno avere Varese nel cuore. E poi so già come finirà. Ho il film davanti agli occhi. Da qui al 2014 cavalcata straordinaria dei biancorossi, serie A, qualificazione alla Champions League. E il ritorno di Sean. Contestualmente, la vittoria ai mondiali del mio Brasile, goleada contro l’Argentina. Esordio dei biancorossi con l’Arsenal, io e Olli che accompagniamo per mano i giocatori, come due bambini impazienti. Siamo impazienti. Di ripartire, di respirare di nuovo l’emozione del calcio d’inizio. Perchè c’è sempre una nuova stagione. E gli eroi, a volte, ritornano.
Marco Caccianiga Scuola Calcio A.S.Varese 1910

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