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Non nominare il nome di Dio invano

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26 Gennaio 2016

Egregio Direttore,
l’Italia è certamente un Paese molto strano. Mentre a livello internazionale avvengono ogni giorno vili attentanti terroristici spaventosi in tutto il mondo, dove muoiono decine di innocenti e al tempo stesso assistiamo impotenti alla fuga dalla guerra di immigrati di dimensioni bibliche, ebbene mentre siamo di fronte allo scatenarsi della terza guerra mondiale, il popolo italiano si contende la piazza che chi è favorevole o contrario ad una legge che regolamenta le unioni civili anche tra le persone delle stesso sesso o eterosessuali.

Qualcuno in difesa della famiglia tradizionale si scandalizza sulla possibilità che queste unioni possano a non possano adottare un bambino, ma a quanto pare sembrano molto indifferenti al fatto che sulle nostre coste, dalla Grecia all’Italia, muoiano decine e decine di bambini. Sembra quasi che la misericordia stia annegando nel Mediterraneo. Dopo il grande sussulto di Angela Merk che aveva chiamato l’Europa alla sua storia e alla sua responsabilità, ora ci stiamo avviando al disastro totale, al totale dissolvimento di quanto di positivo era stato costruito con l’Unione Europea, che alla sua prima crisi, sta facendo rinascere gli stessi nazionalismi che hanno prodotto la prima e la seconda guerra Mondiale. E’ proprio vero allora che la Storia non è maestra di vita, purtroppo.

Anche Papa Francesco che di solito è stato e rimane tutt’oggi un punto di riferimento per tutti, ieri si è lasciato scappare la frase … “Mai confondere la famiglia voluta da Dio con queste unioni …” dimenticando la misericordia. Così dicendo sostiene che l’amore tra due persone dello stesso sesso non può essere benedetto da Dio: Ma chi lo dice? Sostenere che Dio non possa amare quelle coppie che convivono insieme senza i nostri criteri tradizionalisti è una semplice bestemmia. E’ come condannare a morte quella Maria Maddalena che Gesù non ha mai condannato. Si è dimenticato che pochi giorni fa aveva detto che nessuno può usare il nome di Dio per fare le guerre. Ma io aggiungo: nessuno può usare Dio nemmeno nelle guerre sociali o dispute ideologiche, sopratutto nei confronti di un Parlamento che sta partorendo dopo tanti anni una legge che non produrrà nessuna guerra, ma solo una maggiore giustizia sociale e di diritti uguali per tutti, anche nei confronti di quelle minoranze che debbono avere la tutela delle maggioranze. Una legge complessa che forse non ha bisogno della piazza.

La mia personale sensazione è che stiamo abusando della misericordia divina, rimanendo indifferenti nei confronti delle tragedie che colpiscono oggi l’intera umanità, lasciando morire di fame, di freddo troppe persone (donne e bambini) che scappano dalle guerre che l’occidente ho sponsorizzato con tutti i suoi errori di politica estera, persone che hanno creduto o si erano illuse che l’Europa potesse diventare la loro Terra Promessa. Di questo passo rischiamo di finire tutti all’inferno, perché non siamo stati capaci di accogliere con cuore aperto coloro che hanno fame, freddo o che non hanno più una casa, distrutta troppe volte dalle nostre bombe poco intelligenti. Chissà se dopo queste manifestazioni popolari per questa legge, domani tutti, laici, credenti, non credenti, di tutte le religioni, possano scendere in piazza insieme, per auspicare accoglienza nei confronti di questi immigrati e lavorare per la Pace in Medio Oriente, soprattutto in quella terra sacra – LA PALESTINA – dove è nato, vissuto, crocifisso, morto e risorto Gesù Cristo, venuto sulla Terra a portare la PACE. Speriamo.

Forse oggi, un po’ tutti, dovremmo imparare a rispettare il comandamento divino: “Non nominare il nome di Dio invano”. Tutti, veramente tutti.
Emilio Vanoni

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