Non sarebbe meglio aspettare di avere più certezze?

14 Ottobre 2004

Egregio direttore,
quando l’altra sera è comparsa la notizia in questione sono rimasto sconvolto. Ho giocato per due anni nel Basket Bosto quando avevo dai 15 ai 17 anni prima di smettere (ora ne ho 33) e di Claudio Bellani ricordo la signorilità e l’entusiasmo con cui gestiva questa società (io ero uno degli scartati delle giovanili della Pallacanestro Varese e grazie a lui ho potuto continuare a giocare a Basket). Sembrava invece che il personaggio in questione fosse dedito all’adescamento e sfruttamento dei minori, per di più in condizioni di difficoltà. Ora, dopo l’interrogatorio, le cose sembrano ridimensionarsi ma rimangono comunque gravi. Non voglio assolutamente giustificare gli atti da lui commessi ma prima di pubblicare la foto del “mostro” in prima pagina non sarebbe stato meglio aspettare maggiori dettagli?
Mi associo pienamente alla lettera non firmata che ho letto in precedenza. Di Claudio ricordiamo anche le tante cose positive e teniamo separate le sue gravi colpe con l’ambiente sano del basket giovanile a Varese (o almeno così me lo ricordo). Ho una figlia piccola e sono ovviamente molto sensibile a questi problemi; anche a me, come penso al resto della opinione pubblica, interessa sapere tutto per meglio conoscere e poter tenere alta l’attenzione per proteggere i nostri figli. Ma penso di fare un bene a mia figlia se alla prima reazione di rabbia, stupore e “schifezza” si riesca ad avere un atteggiamento più razionale e riflessivo. Gli episodi di pedofilia ci sono, non vanno assolutamente tenuti nascosti, bisogna discuterne, non bisogna averne paura. Per questo concordo con lei quando dice “Non abbiamo bisogno né della paura né di maggior ordine pubblico. Dobbiamo invece ritrovare la socialità, il senso di comunità, il coraggio di affrontare i fatti difficili e crudi per come sono”.