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Noto con piacere che il socialismo risorge

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18 Ottobre 2007

Egr. Direttore

Noto con piacere l’apertura di un confronto sull’esperienza socialista e sulle sue prospettive.
Il sette ottobre 2007 è nato ufficialmente il Parito Socialista che, tra l’altro e non secondariamente, è la sola espressione in Italia del Partito Socialista Europeo e dell’Internazionale Socialista.
Come si comprende non è un fatto politico marginale ma è stato totalmente ignorato dai media che, espressione dei poteri forti economici e finanziari, anno puntato tutte le loro carte sul Partito Democratico innondandoci con una campagna di marketing che ha raggiunto livelli da overdose.
Io, lo scorso anno, appena insediatomi in Consiglio Comunale, ho costituito il Gruppo Socialista proprio per farmi strumento dell’unità dei socialisti. Questa unità ora c’è, il dado è stato tratto.
In Consiglio Comunale ho rivendicato e attuato nei fatti la mia autonomia ed ora sprono il partito costituitosi sul fronte dell’autonomia culturale e dell’azione politica.
Il bipolarismo artificale ed artificioso italiano è oramai morto e defunto ma c’è chi non lo vuole ammettere e allora si ostina (con grande danno per l’Italia) con comportamenti che non si possono neppure più configurare come accanimento terapeutico, l’ultimo potrebbe essere quello di una legge elettorale antidemocratica, una vera legge truffa.
Roberto Gervasini, che è persona di valore, ha posto in evidenza come l’azione politica riformatrice socialista sia sempre stata all’avanguardia, ora il tanto vituperato riformismo sembra, a parole, che sia diventato patrimonio di molti (meglio tardi che mai), peccato che, ancora una volta, si ostinino a non voler vedere l’approdo, quello vero, presente in tutta Europa .
Comunque sarà dura perchè le nostre idee sono forti ma l’organizzazione è nulla ed in questo periodo storico nel quale ciò che conta sono il marketing, il presenzialismo, il dire tutto ed il suo contrarario, la demagogia, la capacità finanziaria ed organizzativa, la contiguità con i poteri forti, il possesso e/o il condizionamento dei media, sarà impresa ardua il solo far conoscere la nostra esistenza. In Italia c’è un problema di democrazia.
Nel 2004, nel corso di una manifestazione organizzata unitariamente dai socialisti di Varese per commemorare Matteotti e Buozzi, ho conosciuto l’avv. Giannino Guiso (quello che probabilmente avrebbe portato a casa Aldo Moro se non gli fosse stato impedito) il quale mi ha dato copia di un biglietto che ha trovato sotto il materasso di Craxi dopo la sua morte.
C’era scritto: “In questo processo, in questa trama di odio e di menzogne, devo sacrificare la mia vita per le mie idee. La sacrifico volentieri. Dopo quello che avete fatto alle mie idee la mia vita non ha più valore. Sono certo che la storia condannerà i miei assassini. Solo una cosa mi ripugnerebbe: essere riabilitato da coloro che mi uccideranno.” Hamamet novembre 1999.
Fassino c’aveva provato con la cooptazione, quando aveva inserito Craxi nel Pantheon del Partito Democratico.
Ora comunque il Partito Socialista c’è, punto e a capo.
Ha le radici solidamente nella sua storia e nell’Europa (che è oramai la nostra sola ancora di salvezza), ma deve guardare avanti perchè il mondo cambia velocemente.
Gavino Angius, ha riflettuto e ha compreso la strada; a chi gli ha domandato cosa ci facesse nel Partito Socialista ha risposto: con questi nuovi amici sto progettando il futuro.
E’ fondamentale che il partito ponga, quale elemento centrale, la sua autonomia, chi pensa di poter avere il coraggio di contribuire a giocare questa difficilissima partita democratica è il benvenuto.

Claudio Vanetti
Capogruppo Socialista in Comune di Varese

Claudio Vanetti

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