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Nuovi scenari della politica locale, ovvero l’amarezza di un consigliere comunale

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21 Settembre 2011

Che tristezza assistere in questi giorni al fatto che anche nei nostri piccoli comuni si inizi ad aprire siparietti da cabaret dove si inscena l’esibizionismo della politica o , per dirla meglio, di coloro che sono chiamati a fare politica.
Ho sempre creduto che l’impegno dell’amministrare la cosa pubblica dovesse essere spinto da un sincero spirito di servizio alla comunità e che ciò comportasse inevitabilmente uno stile riservato e discreto, un fare non urlato e sbandierato ma efficaciemente   e seriamente pre-occupato ad ottenere il bene comune. Ho sempre fermamente creduto in una eleganza della politica.
Che tristezza vedere tanti sconfortanti e persino incivili show di personaggi politici che siedono più volentieri su poltrone televisive anche locali che sugli scranni delle aule del parlamento o dei consigli comunali.
Ho sempre stimato come dato positivo il numero limitato di abitanti di tanti comuni italiani, poichè proprio questa esiguità ( come accade per la piccola e media impresa) garantiva il rimanere immuni dalle dinamiche stritolanti e impersonali delle grandi città consentendo invece una gestione oculata e bilanciata del proprio territorio, onesta e lontana dai riflettori e dagli amplificatori che sovente distorcono e impediscono ad amministratori onesti e cittadini attenti di capire e di muoversi bene.
Ma la discrezione sembra non appartenere più ai nostri tempi.
 Per cinque anni ho fatto nel modo migliore che potevo l’assessore alla cultura nel mio comune e come uomo interessato alla cultura ho sempre subìto il fascino dello spettacolo. Ma il teatro l’ho sempre amato a teatro.
Ora invece mi trovo ad operare in un mondo nel quale conta solo l’apparire e il protagonismo e la sostanza delle cose viene còlta con sempre maggiore difficoltà dalla gente che sembra apprezzare solamente chi fa più carnevale, più rumore… e questo stile non mi appartiene, non lo sento mio e mi tenta ad abbandonare ogni impegno sociale.
In altre parole – per dirla con formule attualissime – siamo in tempi in cui “chi vusa pusèe la vaca l’è sua”….
Angelo Maineri, consigliere di Minoranza del Comune di Comerio

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