Oggi non uso l’auto

22 Dicembre 2009

Gentile signor direttore,
stamattina anche a Gallarate le strade difficili da praticare mi hanno convinto ad andare al lavoro a piedi.
Due chilometri molto ben addobbato per la situazione, dalle doppie calze ai guanti al colbacco.
In via Ambrosoli una automobile non riusciva a disincagliarsi dalla neve, fermatala le ho tolto la neve da davanti e da dietro le ruote motrici e con un po’ di spinte mie e un po’ di manovre sue si è
liberata… (mi sono sentito un po’ boy-scaut).
Ho attraversato la zona pedonale di Gallarate, e anche piazza Risorgimento.
Carreggiate e soprattutto marciapiedi innevati da trenta centimetri di neve (come in via Tenconi un signore che toglieva la neve da sopra della sua automobile posteggiata mi ha spiegato) tutti accumulati dagli spazzaneve sui marciapiedi.
Prima di uscire di casa avevo sentito alla radio che qualcuno dubita del problema del riscaldamento globale.
Secondo me, il buco dell’ozono ci sta facendo sperimentare situazioni climatiche molto variabili, escursioni termiche fra estate e inverno maggiori.
Mia moglie è rimasta prudentemente a casa, per oggi.
L’unico accorgimento che funziona bene oggi sembra la collaborazione, resa possibile dal clima ovattato e rallentato dell’emergenza neve.
Quando la neve non c’è, invece, autoveicoli e motociclette impediscono qualsiasi avvicinamento e qualunque interazione amichevole, come se gli altri fossero tutti concorrenti nemici.
Ci vuole una situazione precaria condivisa, perché la gente si organizzi e collabori amichevolmente con lo stesso scopo?