Paragone non è il nuovo che avanza
15 Gennaio 2018
Caro direttore,
ha fatto bene la Boldrini a prendere le distanze dai 5stelle, che al di là dell’impatto mediatico del tutt’altro che edificante “reddito di cittadinanza”, sono l’indicatore dell’incredibile spostamento a destra dell’asse politico, favorito in gran parte dalla mutazione genetica delle formazioni che si rifacevano al movimento operaio.
La vicenda dell’aggancio da parte dei 5stelle di Gianluigi Paragone è emblematica per comprendere il nuovo che avanza. Dopo un po’ di palestra nell’emitttente locale varesina Rete55, Paragone ha diretto il quotidiano La Padania, per poi passare alla direzione di Libero. Il 5 agosto del 2009 viene nominato vice direttore di Rai1, ma il 24 settembre assume la stessa carica in Rai2, grazie al sostegno leghista. Nel 2013 si dimette da Rai2 per passare a LA7, ove conduce il talk show “La Gabbia“, un programma che viene cancellato nel giugno del 2017 con l’arrivo del neodirettore Andrea Salerno. Immediatamente nell’estate scorsa si avvicina ai 5stelle, per i quali a settembre conduce la loro festa a Rimini.
Al di là delle sue filippiche contro le banche e l’euro, che come per i 5stelle prescindono da una analisi e da un giudizio sul modo di produzione capitalistico, Paragone è noto negli ambienti politici per il fatto di “salire, di volta in volta, sul carro dei vincitori”.
Gian Marco Martignoni
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