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Per la mia mamma e tutti gli anziani della Casa di Riposo di Agra

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1 Ottobre 2017

Buongiorno signor direttore, se posso, vorrei esprimere il mio parere riguardo la prossima chiusura della casa di riposo RSA ALBERTINI VANDA.
Ho conosciuto questa struttura un anno fa quando abbiamo dovuto prendere la decisione di ricoverare mia mamma affetta da demenza senile. In quel periodo sembra che avessero posto solo lì, un po’ scomodo per noi familiari perché il parente più vicino abita a 25 km. di distanza, ma, in mancanza d’altro abbiamo dovuto accettare.
Con il senno di poi devo dire che il viaggio ne vale la pena…Un bel posto, molto pulito, personale molto qualificato e tutti molto gentili e disponibili. Con questa malattia mia mamma ha avuto bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi, e non è stato facile. Adesso sono contenta perché la vedo più tranquilla; basta un qualunque genere di cambiamento per sconvolgere la sua mente e crearle confusione, disagio e altro.
Da qualche giorno ho appreso la notizia della chiusura della struttura e sono sconvolta.
Sconvolta perché non so cosa fare, non si tratta soltanto di trovare un’altra struttura, considerando che alcune sono già al completo, altre non accolgono persone con determinate malattie, ma se devo pensare allo sconvolgimento che questa chiusura creerà nella testa di mia mamma, e non solo, perché nella medesima situazione si trovano tante persone, non oso pensare…
Senza parlare poi delle persone che perderanno il posto di lavoro, fatico a trovare un aggettivo che possa esprimere ciò che penso e provo.
Non mi resta altro che sperare che chi di dovere ci pensi e cambi idea.
Vi ringrazio e saluto cordialmente
Rosanna, figlia della signora Maria

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Anche io ho avuto ricoverato un genitore in una struttura dello stesso tipo della signora Rosanna. Mio padre soffriva di una malattia terminale e sinceramente, pur nello strazio quotidiano, ero comunque tranquillo in quanto sapevo che in qualsiasi momento del giorno e della notte avrebbe ricevuto una assistenza adeguata.
    La parola che posso suggerisce alla signora è solo una: smarrimento.
    Smarrimento in quanto in questa regione di eccellenza non abbiamo dignità per i nostri vecchi per garantirgli strutture decenti ed accoglienti al fine di accompagnarli, nella maggiore serenità possibile, verso il loro ultimo periodo della vita.
    Abbiamo perso il rispetto e la dignità così accecati dal denaro. Abbiamo perso il rispetto verso chi ha compiuto sacrifici per una vita intera e verso i suoi familiari che si sentono abbandonati e delusi.
    E’ difficile alzarsi alla mattina sapendo che tuo padre o tua madre potrà rimanere su di un marciapiede solo grazie a pure logiche di profitto. E’ molto difficile poi vivere cercando di elemosinargli un’altra sistemazione. Ti senti solo, abbandonato e incominci a percepire che alla fine tutte le belle paroline della dignità, delle cure, della sanità di eccellenza rimangono solo paroline.
    Ci avete tolto la dignità di morire dignitosamente e l’avete lasciata solo a chi si può permettere di spendere centinaia di migliaia di euro per essere ospitato in una delle tante strutture private.
    Allora, nel vostro bieco opportunismo monetario, io vi chiedo solo una cosa…fateci scegliere almeno come morire, dateci voi la pillolina da ingerire così almeno toglieremo il disturbo in quanto abbiamo chiaramente capito che gli anziani per questa società sono solo un peso e mai una risorsa.
    Siate coerenti fino in fondo….fate scegliere alle persone come porre fine alla propria esistenza togliendovi il monopolio di poter decidere dove sballottare qua e la un anziano anche affetto da gravi patologie.
    Non dico che avete distrutto la dignità, quella era già andata persa. A mio avviso avete distrutto il diritto di sperare semplicemente di addormentarsi sapendo che quello che ha lasciato il nostro vecchio a questa società ha contribuito a rafforzarla e renderla migliore.
    Avete distrutto semplicemente il diritto di sperare in un futuro migliore.
    Signora Rosanna, le sono vicino.

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