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Perchè quell’intitolazione a Pannella?

Marco Pannella
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23 Maggio 2016

Non ho nulla contro Pannella, ma la prepotenza dell’amministrazione provinciale ha raggiunto il culmine: “ha dedicato la sua intera vita a favore della libertà e dei diritti”, con questa motivazione Gunnar Vincenzi ha dedicato la Sala riunioni dell’Ufficio di presidenza di Villa Recalcati a Marco (Giacinto) Pannella.

Non metto in dubbio e non giudico l’operato e la persona Pannella, ma penso alle intitolazioni passate, prestigiose figure come Luigi Ambrosoli, uno dei protagonisti della storiografia italiana del secondo Novecento, nato a Varese; Gottardo Ortelli, pittore tra i protagonisti della giovane avanguardia milanese degli ultimi anni Sessanta, nato a Viggiù; Giannina Tosi partigiana e cittadina onoraria con 26 anni di amministrazione a Busto Arsizio.

Penso alle intitolazioni possibili: i leggendari ciclisti Alfredo binda o Luigi Ganna, il sassofonista Fausto Papetti o il violinista Uto Ughi, gli scrittori Gianni Rodari cresciuto a Gavirate e Piero Chiara, l’economista Mario Talamona e molti altri varesini doc che hanno dato lustro al nostro territorio.

Questa è l’ennesima prova di quanto sia cambiata la provincia di Varese. Questa amministrazione, dopo aver distrutto in pochi mesi l’immagine di provincia virtuosa, ospitale, sportiva, ottenuta negli anni dando servizi ai propri cittadini, e rispettando i propri fornitori, ora si arroga il diritto, nella persona del suo Presidente e senza la condivisione dei consiglieri provinciali, nemmeno quelli di maggioranza, di intitolare sale a chi, con Varese, non ha nulla a che fare.
La stessa scelta della sala da intitolare, all’interno dell’ufficio di presidenza, la dice lunga sulla sostanza di questa scelta, forse solo una “boutade” per avere un po’ di visibilità

Giuseppe Longhin

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