Povera famiglia
10 Aprile 2007
Egregio direttore,
quanta ipocrisia nel difendere la famiglia tradizionale quale primo cardine, cellula fondante della società.
Che società poi e che famiglie ci circondano; dove emergono i peggiori istinti, dove ci si odia, ci si invidia, ci si annienta in silenzio quando non ci scappa di peggio, magari il morto, lo stupro, la violenza su donne e minori.
Ma tant’è….la famigliola italiana, padre- madre- due figli, possibilmente un maschio e una femminuccia, sono visti come l’unico rimedio di un probabile ritorno a Sodoma e Gomorra.
E che pena poi quei politici che divorziati, pluri-accompagnati, con figli sparsi qua e là si ergono a difensori dell’unica, a loro ipocrito appunto dire, forma di convivenza, spazio di amore, di solidarietà, di speranza.
Ma quante panzane ci rifilano ogni giorno, dai cortei con i preti in prima fila (poveretti) alla raccolta di firme , stiamo precipitando nel baratro del moralismo più bieco, più a buon mercato e chissà se e quando riusciremo a rivedere uno squarcio di luce.
Sono pessimista.
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