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Prof precari e senza stipendio

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29 Giugno 2011

Gent.mo Direttore

vorrei portare a conoscenza di molti la situazione sconcertante in cui si trovano molti docenti precari che hanno lavorato presso scuole pubbliche (per lo più secondarie di I grado) per supplenze brevi e saltuarie (es sostituzioni di colleghi in malattia o astensione facoltativa).
Queste tipologie di contratto prevedono che gli stipendi siano pagati direttamente dalle scuole: molti – come me – non percepiscono lo stipendio dal mese di marzo.

Le casse delle scuole sono vuote!

I dirigenti allargano le braccia ed invitano ad avere pazienza: il Ministero eroga i fondi a beneficio delle singole scuole solo dopo aver verificato quanti docenti hanno prestato servizio; tuttavia nessuno sa quantificare i tempi nei quali verranno pagati gli stipendi in arretrato e NON sono previsti interessi.

Mi permetto solo qualche considerazione:

1. dal mese di aprile fino alla fine dei contratti, i docenti hanno prestato servizio senza percepire lo stipendio, ma (come nel mio caso) hanno rispettato gli obblighi connessi al contratto stipulato

2. pochi dirigenti hanno informato i docenti e/o i genitori che la situazione economica era critica e, secondo qualche sindacalista, NON hanno l’obbligo di farlo

3. i docenti sono vincolati da un contratto: recedere unilateralmente significa non poter lavorare in altre scuole per il resto dell’anno, dunque non è praticabile la soluzione di non recarsi più al lavoro

4. molti docenti non risiedono nei luoghi dove prestano servizio e dunque lo stipendio è anche l’unica forma per pagare l’affitto e le spese

5. i sindacati non stanno facendo emergere il problema (sui giornali non se ne parla!) nella sua gravità, alcuni invitano ad avere pazienza, altri incitano a fare propaganda presso colleghi e genitori, altri ad intentare delle cause contro la scuola, cosa che in realtà serve a poco perché i Dirigenti possono dimostrare che non hanno denaro, che non hanno beni da vendere e, soprattutto, che hanno fatto tutto quanto in loro potere (almeno formalmente) per pagare gli stipendi ai docenti

Al centro per l’impiego ho sentito che il problema coinvolge molti colleghi della provincia di Varese e dunque vorrei che questa realtà fosse conosciuta anche solo per esprimere solidarietà ai tanti che stanno affrontando un periodo difficile

Anna Elena Galli

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