Profughi a Cuveglio, cosa c’è di giusto in tutto ciò?
1 Giugno 2017
Cominciano i primi malumori tra i cittadini del nostro Comune contrari alla presenza dei rifugiati politici qui a Cuveglio.
Manifesto il mio disappunto sulla scelta di chi ha deciso e condiviso l’arrivo di questi rifugiati nella struttura ex “Bussola 2” dove prima avevano trovato alloggio persone anziane in difficoltà. Struttura sequestrata per irregolarità. Ad oggi invece notiamo essere stata dissequestrata e messa a disposizione per il soggiorno dei rifugiati politici.
Quanto c’è di giusto in tutto ciò?
Non capisco come il nostro Sindaco, Signor Giorgio Piccolo, avendo appreso questa notizia molto complessa e di una certa criticità non abbia informato e non abbia convocato con urgenza un Consiglio Comunale per discutere insieme e trovare dei punti in comune vista la situazione complessa e di difficile gestione. Non coinvolgendo in alcun modo i cittadini di Cuveglio, che dovranno ora accettare una situazione di fatto non condivisa.
In quale modo è possibile integrarli nelle attività del comune e della valle? Con molta fatica si riesce appena ad aiutare i residenti in difficoltà . Vorrei inoltre precisare che c’è un regolamento (circolare del 27 novembre 2014, n°14290, ministero per l’interno) che stabilisce le caratteristiche necessarie ed imprescindibili per impiegare i rifugiati come volontari.
Il Signor Sindaco del comune di Cuveglio continua a perseverare incurante nonostante il malumore comune, attacchi e critiche ricevuti attraverso canali ufficiali e anche per mezzo di social network, da parte dei cittadini che sono contrari a questa decisione e che non condivide il suo attuale operato per l’integrazione dei rifugiati politici nel territorio di Cuveglio.
Allego, per conoscenza, la sopra citata circolare del ministero per l’interno n° 14290 del 27 novembre 2014 che individua nell’inattività dei migranti una delle criticità connesse all’accoglienza e che si ripercuote in modo negativo nel tessuto sociale ospitante. La soluzione individuata, riportata sulla circolare, è la firma di protocolli d’intesa con gli enti locali ed i consorzi per poter porre in essere percorsi finalizzati al superamento della passività dei migranti ospitati nelle province di competenza attraverso l’individuazione di attività di volontariato.
I cinque requisiti fondamentali stabiliti dalla circolare ministeriale sono i seguenti:
1* Le attività devono essere svolte solo ed esclusivamente su base volontaria e gratuita
2* Le attività devono essere finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e non uno scopo lucrativo
3*Deve essere sottoscritta un’adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro eventuali infortuni, non a carico di questa amministrazione
4* Deve essere garantita una formazione adeguata per ogni attività che sarà svolta dai migranti volontari
5* I migranti devono aderire, in modo libero e volontario ad un’ associazione e/o ad un organizzazione di volontariato
Giuseppe Arturi, ex vicesindaco di Cuveglio
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