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Risposta al signor Cataldo

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12 Ottobre 2007

Egregio direttore,

capisco che la verità faccia male ma l’eccessiva reazione del signor Cataldo alla mia precedente lettera esprime un vuoto culturale e un odio davvero preoccupanti da parte di chi, contribuendo a fondare Movimento Libero, ha contribuito soltanto a frammentare ulteriormente lo scenario politico italiano.

La prima grande differenza con noi che ci accingiamo a fondare il Partito democratico sta proprio in questo: a noi non interessa fondare l’ennesimo piccolo partito destinato a rendere ingovernabile il Paese ma desideriamo dare vita a un grande partito che, per la prima volta, unisca, invece che dividere, le grandi tradizioni riformiste italiane.

Sono consapevole, signor Cataldo, che per Lei sia difficile da capire ma, per quanto mi riguarda, io ho già accettato di rinunciare alla mia “poltroncina” di segretario dei DS nel momento in cui ho aderito al progetto del Partito democratico.

Il 14 ottobre, infatti, con l’elezione del Segretario nazionale e di quello regionale e dell’Assemblea costituente nazionale e regionale si esaurirà solo la prima fase di questo progetto.
Successivamente, sempre tramite le primarie, saranno eletti anche il livello provinciale e quello comunale. Saranno eletti direttamente dal popolo. Da centinaia di migliaia di cittadini.

E qui sta la seconda grande differenza tra noi e Movimento Libero. Io non ho difficoltà a rinunciare alla mia “poltroncina” perché, nel Partito democratico, ci saranno tante altre persone in grado di fare ancora meglio di quanto non abbia fatto io. Cosa sarebbe, invece, Movimento Libero senza Nicoletti? Perché Nicoletti che fa politica ormai da dieci anni, dopo avere perso lo scontro interno ad AN con Ferrazzi, rimane “aggrappato”, per usare il Suo linguaggio, alla propria “poltroncina” e non lascia spazio ad altri non riciclati come lui? Perché Lei, ad esempio, non può essere il leader di Movimento libero?

Vede signor Cataldo, io non sono affatto “agitato”. Sono molto tranquillo, oserei dire sereno. Domenica 14 ottobre, infatti, grazie al lavoro di migliaia di volontari che allestiranno circa 10.000 seggi in tutta Italia nascerà un grande partito democratico, riformista, federale, popolare.

Un evento che non si è mai verificato in nessun’altra parte d’Europa e che è destinato a produrre un rinnovamento anche nel campo del centrodestra e dell’estrema sinistra, rinnovamento da cui il Paese non potrà che trarre vantaggio.

Chi ha la mente offuscata dall’odio come Lei, non riuscirà a rovinare questa festa della democrazia, la festa di chi vuole cambiare positivamente la politica e i partiti e, insieme alla politica e ai partiti, l’intero Paese.

Al Suo odio noi risponderemo sempre con la passione dei nostri ideali e con la concretezza delle nostre azioni.

Fabrizio Mirabelli - segretario DS Varese

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