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Rsa Aperta, come demolire un servizio importante

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28 Marzo 2018

Gentile direttore,

Vorrei esprimere la mia opinione  sulla delibera di Giunta Regionale 7769 che io definisco vergognoso; volevo portare la mia testimonianza e il mio parere in merito e la ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Mi chiamo Tina Galiani,  vivo a Castellanza, ho 61 anni e in casa con me vivono mio marito e mia madre di 89 anni che io curo da oltre 3 anni.

Mia madre è affetta da demenza senile molto avanzata, non riesce più a muovere neppure un dito da sola, è allettata ed è portatrice di sondino naso gastrico per essere alimentata e idratata, completamente incontinente, ha una leucemia linfatica, è diabetica insulinodipendente e ipertesa; ha gravi lesioni da basalioma che necessitano la medicazione 3 volte a settimana. Mia madre deve essere assistita 24 ore su 24, la sua igiene ed il bagno vengono svolte a letto per la gravità delle sue condizioni.

Negli ultimi due anni con l’Rsa aperta ho ricevuto un grosso aiuto per 4 ore a settimana. In quei 4 interventi da parte del personale dell’Rsa aperta veniva fatta l’igiene mattutina ed il bagno e capelli una volta a settimana, oltre naturalmente all’infermiera per la medicazione dei basalioma; per il resto della giornata e della settimana ci penso io, anche se con molta, tanta fatica.

Ora con il nuovo decreto pare che i due servizi, RSA aperta e infermiera siano incompatibili quindi bisogna scegliere, o l’infermiere o l’igiene……. Ma che scelta è? Come si può chiedere di fare una scelta del genere?
Mi sono domandata più volte in questi giorni chi potesse aver partorito una idea del genere, ma mi sono anche data una risposta, sicuramente chi ha pensato a questo decreto non ha mai interpellato i familiari che seguono questi anziani completamente inabili a fare tutto e che non riescono neppure a grattarsi il naso da soli; sicuramente chi ha pensato a questo decreto non è mai stato in una casa dove c’è un malato anziano di questo tipo, sicuramente non sa quanto è difficile e pesante fisicamente e psicologicamente seguire un malato del genere, provvedere all’igiene mattutina e durante la giornata (che non si risolve solo in un cambio del pannolone), girarlo nel letto ogni due ore per evitare ulteriori lesioni cutanee dolorose, preoccuparsi di misurare  pressione e glicemia tre volte al giorno, somministrare terapie continue, sollevarlo dal letto per farlo stare seduto qualche ora per evitare problemi polmonari, controllare continuamente la pompa di alimentazione che rimane in funzione per almeno 8 ore al giorno; chi ha pensato a questo decreto non sa quanto è pesante fisicamente per noi familiari fare il bagno nel letto ad un malato del genere, soprattutto perché come me chi ha un anziano di questo tipo in casa non è più giovane.

Se chi ha pensato questo decreto avesse interpellato il parente del malato o si fosse recato a casa a verificare le condizioni si sarebbe reso conto che non si può scegliere fra infermiere e aiuto nell’igiene, sono due cose completamente diverse, si sarebbe reso conto che gli interventi dell’infermiere non sono necessari, ma indispensabili, si sarebbe reso conto che gli  interventi dell’rsa aperta danno un minimo di sollievo a chi segue questi malati, dandogli un po’ di respiro anche se per poche ore alla settimana e danno dignità al malato.
Invito chi ha potere decisionale in questa vergognosa vicenda di recarsi a casa di qualche malato dove non è presente una badante ma un familiare che si dedica giorno e notte alla cura del proprio caro e di verificare con i propri occhi le difficoltà che si devono affrontare tutti i giorni.

Questa vicenda è l’ennesima conferma che chi deve prendere decisioni per noi è impreparato e superficiale nel prendere decisioni così importanti per quelli che chiamano pazienti “fragili”, oltre a chiamarli fragili bisogna dare aiuto e dignità a loro e a chi gli sta vicino, non emettere decreti vergognosi come questo.
Spero ci sia presto un ripensamento su questo decreto che mette in grandi difficoltà  tante famiglie.
Grazie per l’attenzione

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