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“Sì, ha fatto 3 rapine, ma l’ha ucciso la disperazione”

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2 Agosto 2011

Questa lettera ci è stata inviata da un’amica di Raffaele Crispino, la guardia giurata che si è tolta la vita in una drammatica mattina a Grandate, dopo essere evaso dai domiciliari a Malgesso. E’ un ricordo dell’uomo che vuole rendere giustizia a un aspetto intimo e personale della vicenda. 

Comincio col dire che Raffaele “Lello” Crispino (nella foto presa da Facebook nel giorno del matrimonio) ha commesso 3 rapine in 9 mesi …

… Ci conosciamo da 7 anni, abitiamo vicino, non vi immaginereste mai quanto. Lello è un ragazzo dalla battuta lesta. Io, oltre che lesta, ho la battuta acida, beh…era una sorta di gara a chi tirava la volata all’altro. Spesso la nostra vittima designata era la sua vulnerabilissima ed innamoratissima moglie, la Signora Crispino.

Ci siamo divertiti; la vita è difficile per tutti oggi. Ma dai. Una cenetta a casa, poi un gelatino insieme coi nostri bimbi, la sera, riuscivamo a permetterceli, ma quale fatica riuscire a pagare prima di lui!

Poi, ecco che si comincia: spese fuori programma, il lavoro venuto a mancare e non solo per lui, ma anche per la moglie, la Signora Crispino, che lavorava nella medesima multinazionale, la quale (ditta) SICURAMENTE non intendeva lasciare a casa marito e moglie VERO? Vero che lo sapeva che i coniugi Crispino, così come milioni di coniugi Italiani, avevano un mutuo? Vero che lo sapeva che avevano un bimbo piccolo? Vero? Si dai è stata una svista …

Quindi comincia la caccia al lavoro, si creano inevitabilmente debiti di tutti i tipi, tanti forse troppi, ed ecco sopraggiungere quanto di più tremendo possa esistere per un uomo: la consapevolezza di non riuscire a mandare avanti la propria famiglia, di non poter provvedere ai bisogni di chi ama, ma non solo, di non sapere come mettere insieme il pranzo con la cena (chi vi scrive ne sa qualcosa) sopraggiunge un senso di fallimento e da qui la disperazione, tenta forse la strada più breve ma si rende presto conto della gravità di quanto commesso fino a non sopportare più la sua stessa presenza con il triste epilogo che tutti conosciamo.

A questo punto è stato subito facile per tutti agitare il dito indice e scrollare la testa, ho letto e sentito parlare di un folle, di sparatoria, citando sì la parola disperazione ma sottovoce, non curanti della Signora Crispino che assisteva e che oltre ad affrontare il più terribile degli incubi vedeva violentata la memoria del marito, cercando al tempo stesso di preservare il figlio, che non venisse a contatto con tutto questo.  Moglie innamorata che nonostante tutto riusciva a farsi scivolare certe cattiverie e mamma determinata a proteggere la serenità ormai già compromessa di un figlio.

Ora chiedo una riflessione: quando, domani, questo bambino sarà un ragazzo e vorrà a ragion veduta curiosare fra gli archivi storici i vari articoli editi sull’amato papà cosa troverà? Un papà che non conosce. Non lasciate che questo accada, concediamo ancora a Raffaele il beneficio del dubbio, il merito di essere un marito innamorato e un padre davvero affettuoso che, purtroppo fragile come è nella natura umana, ha ceduto alla disperazione. Io c’ero ho visto che persona era Raffaele.

Questo è quanto devo a lui e alla mia amica, la Signora Crispino.

Termino col dire che Raffaele “Lello” Crispino ha commesso 3 rapine in 9 mesi … e se questo è tutto quello che ancora riuscite a pensare di lui significa forse che avrete letto solo la prima e l’ultima riga di quanto ho scritto .

E.Z.

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