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Siamo tutti migranti

Migranti
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19 Luglio 2018

Egregio Direttore,

è certamente innegabile l’impegno di Gianmarco Martignoni nello scrivere al vostro giornale per esprimere tutta l’indignazione possibile su come viene trattata da Matteo Salvini la questione dei migranti. Migranti trattati come se fossero delle bestie, in balia del mare, che scappano dalle guerre e dalla povertà, causate anche per responsabilità politiche di tutti i paesi occidentali, sia con tutte le guerre militari provocate in questi anni in Medio Oriente, sia con la vendita delle armi e con le guerre di natura economica e finanziaria di multinazionali senza scrupolo.

Che la situazione sia gravissima è fuori discussione. L’uso dei migranti in questa asfissiante campagna elettorale è una cosa semplicemente scandalosa, contraria alla storia e all’umanità del nostro Paese. Luigi Bettazi parla di rischio di genocidio delle popolazioni costrette a migrare. Andrea Camilleri paventa di respirare lo stesso clima della introduzioni nel 1938 delle leggi razziali da parte del fascismo per la demagogia e le falsificazioni che ci vengono propinate su questo argomento, forse per mascherare la incapacità di governare un paese, quando gli sbarchi sono diminuiti di fatto dell’80%.

Si pretende e si sponsorizza la costruzione di veri e propri campi di concentramento in Libia e nel Nord Africa, con i nostri soldi per non far arrivare questi poveri cristi nella ricca e opulenta Europa, dove non saranno mai rispettati i più elementari diritti umani. In Ungheria si è già arrivati a punire con la reclusione coloro che aiutano i migranti, alla stessa stregua con cui i nazisti punivano coloro che aiutavano gli ebrei. Si tenta di criminalizzare coloro che promuovono la solidarietà a tutti i livelli. L’Europa è completamente allo sbando con la costruzione di muri e fili spinati al punto tale che Famiglia Cristiana e L’Avvenire hanno coniato una nuova denominazione per l’Europa: l’Unione degli Egoismi. Siamo ormai al punto drammatico che seminare l’odio paga sul piano elettorale e questo oltre ad essere grave, dimostra che stiamo perdendo il senso della nostra umanità. I migranti sono diventati l’incubo di tutti i paesi ricchi: Stati Uniti, Regno Unito, Europa, Svizzera, Australia. Se l’insieme di tutte queste cose non si chiamo nazismo e fascismo, non so come definirlo.

Dette tutte queste cose la domanda che mi pongo è semplice: sono sufficienti le lettere ai giornali per esprimere la nostra indignazione? La mia personale risposta, di uno che non conta niente, è NO. Io credo che sia ancora forte nel nostro Paese, al di là dei deludenti risultati elettorali della sinistra, la capacità di mobilitazione di tutte le forze popolari, democratiche e antifasciste nel nostro paese, per promuovere anche a Varese come in altre città, una grande manifestazione nonviolenta per la pace e contro il dilagante razzismo, che faccia propri i contenuti della prossima marcia pacifista Perugia –Assisi del 7 ottobre prossimo. Occorre ricostruire un Coordinamento unitario che veda la partecipazione di tutte le associazioni, partiti e sindacati: Acli, Anpi, Arci, Sindacati, comitati, tutti i partiti della sinistra; Partito Democratico compreso.

Una manifestazione che chieda il rispetto della nostra Costituzione che all’art. 10 stabilisce: “Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche della Costituzione Italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica”. Coloro che dividono i migranti in richiedenti l’asilo o economici, lo fanno solo per costruirsi alibi per non soccorrere questi esseri umani. Quello poi di combattere i trafficanti di esseri umani o di chiedere all’Europa un impegno comune sul tema della ripartizione di coloro che arrivano, è una battaglia giusta. Ma non possiamo far pagare ai migranti le nostre divisioni e la nostra crisi politica. Dobbiamo avere il coraggio di cacciare da questo governo, coloro che speculano su drammi di questi disperati, prima che razzismo e xenofobia prendano il sopravvento definitivo sul nostro futuro.

Perché piaccia o non piaccia “siamo tutti migranti”. Questa è la parola d’ordine, stampata sulle magliette rosse che il nostro comitato vuole condividere con tutti, per fare nostre le parole di papa Francesco: accoglienza e solidarietà. Ma intanto che noi scriviamo, i morti al largo della Sicilia aumentano. Si parla di 1483 morti solo dall’inizio dell’anno. Le statistiche parlano di un numero di morti triplicati rispetto al numero dei migranti sbarcati. E Salvini continua a vantarsene.

Emilio Vanoni – Comitato Cernobyl Induno Olona

Commenti

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    Scritto da Enrico Paggi

    Buon giorno sono Enrico Paggi e ospito due bambine tramite il comitato. Volevo precisare che il Vanoni parla a proprio nome in quanto il comitato non si occupa di politica. Ho tenuto a precisare la mia posizionein condivisa da altre famiglie ospitanti visto il tentativo di strumentalizzazione delle bambine a fini politici. Invito il Vanoni in futuro ad informare preventivamente le famiglie ospitanti prima di prendere altre iniziative personali e fuori tema.

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