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Studiare per il nucleare?

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9 Giugno 2011

Posso, egregio Direttore, approfittare della rubrica di Varesenews per chiedere un chiarimento al lettore Felice Pappalettera che nella sua "Referendum sul nucleare: prima bisogna studiare" mi invita, e invita tutti quelli che la pensano come me, a preparasi meglio sul tema del nucleare?

Mi può menzionare, in particolare, il signor Pappalettera, dove si troverebbe una sola centrale a torio? a me risulta sia solo un’ipotesi, che certamente va studiata, ma mi risulta ci vorranno molti anni prima di averne un prototipo (che tra l’altro non sarà in Italia visto che il governo in carica non ha voluto finanziare queste ricerche).

Mi può menzionare inoltre, un singolo reattore che utilizzi la fusione fredda? no, perché questo sarebbe un vero scoop: la fusione fredda, pulita e sicura, sarebbe certamente la soluzione del problema energetico però, anche se so che molti la stanno studiando, mi pare che finora questo tipo di scoperta il genere umano non l’abbia ancora fatta.

In ogni caso si tranquillizzi il lettore, e con lui gli altri che condividono tali timori, come hanno ben precisato scienziati del calibro di Rubbia e Hack, che entrambi votano sì, il referendum non vieta la ricerca sul futuro del nucleare che un giorno, speriamo, potrà essere effettivamente pulito e sicuro.
Il referendum si propone di abolire solo lo scriteriato piano nucleare del governo italiano che butta via una ventina di miliardi di euro dei contribuenti per costruire non sappiamo nemmeno quante centrali che saranno pronte fra 15 anni e che utilizzeranno una tecnologia degli anni ’70 per produrre energia che nel frattempo il resto del mondo starà producendo a costi minori con tecnologie più avanzate.

Insomma e in sintesi: volete la ricerca sul torio e sulla fusione fredda? volete evitare di affidare una centrale modello Fukushima allo stesso sistema di imprese e controlli della Salerno Reggio Calabria? contemporaneamente vorreste che la ricerca progredisse fino, speriamo, a scoprire energia nucleare pulita, sicura e senza scorie? allora quel che dovreste fare è chiaro, sono due mosse: 1)domenica mattina presto andare alle urne a votare sì e 2) insistere con i politici che la ricerca va finanziata anche in Italia, come nel resto del mondo, magari evitando di votare quelli che invece tagliano i fondi.

Ma il voto politico non è l’attualità di oggi, oggi ci sono i referendum e vediamo di andare a votare, possibilmente sul nucleare reale, non sulle speranze del futuro.

cordialmente,

Mauro Sabbadini

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