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Terremoto e “una tantum”

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16 Aprile 2009

Egr. Direttore,
ho letto sul Corriere della Sera che Giuliano Amato ha proposto di affrontare la riscostruzione in Abruzzo con un’imposta "una tantum", convinto che i cittadini Italiani accetterebbero questo gesto di solidarieta’….I cittadini accetterebbero per "forza".Quello che non si capisce in questo momento particolare e’ questa pressione fiscale da ghigliottina,mentre i PRIVILEGI,gli SPRECHI, le AUTO BLU, le PROVINCIE, ,i COMPENSI ai parlamentari da " PAPEROPOLI" non diminuiscono..Il Ministro Amato forse dimentica che e’ gia’ in atto da parecchio un prelievo forzoso, che sono le accise.Accise che paghiamo tuttora nonostante la causa per alcune emergenze sia cessata: 1935-guerra d’Etiopia
1956 – crisi canale di Suez
1963- disastro Vajont
1966-alluvione di Firenze
1968-terremoto Belice
1976-terremoto Friuli
1980-terremoto Irpinia e varie altre.
Allora il prelievo di questa imposta "UNA TANTUM" che propone il Ministro, perche’ non potrebbe essere ( mi scusi il gioco di parole) prelevato da queste accise. Il cittadino Italiano ha gia’ messo in atto prove di solidarieta’ per aiutare i terremotati d’Abruzzo, anche privatamente, perche’ e’ doveroso in questo momento l’aiuto di tutti. Ma il governo e il Ministro Amato cosa intendono fare per ridare speranza a chi doveva mantenere la propria famiglia con uno stipendio di 1500 Euro al mese e oggi ha perso tutto.
Cordialita’.

Gio.

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