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Turista disperato in cerca di un assessore regionale

tilo malpensa
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22 Luglio 2018

Egr. Direttore,
Spero che mi sarà consentito trattare un problema meno importante del solito. Nelle scorse settimane sono stato con mia moglie ad Amsterdam. Nel viaggio di ritorno sono purtroppo incappato nel disservizio del trasporto pubblico ferroviario italiano. Senza volermi dilungare in tanti giri di parole, partendo dalla stazione centrale di Amsterdam sono arrivato a Malpensa in due ore e trenta minuti, comprese le soste di attesa. Da Malpensa a Induno Olona, avendo perso la coincidenza, tre ore ! E così ho scoperto che da Malpensa a Mendrisio c’è un treno ogni due ore.

Aver realizzato questa tratta ferroviaria mettendo così pochi treni è come aver costruito una ferrovia senza treni. Poi avendo preso l’ultimo treno che parte alle 23,13 alla fine ho constatato che su tutta la tratta eravamo in tutto 4 passeggeri. Far circolare treni vuoti mi sembra una cosa assurda con costi astronomici per le ferrovie. Meglio sarebbe stato per le ferrovie pagarmi un taxi, piuttosto che far circolar un treno vuoto. Poi visto che la tratta Malpensa-Milano il treno è solo prima classe, si potrebbe adottare per la tratta Mendrisio Malpensa lo stesso criterio, visto che il percorso è riservato non ai pendolari ma a turisti, cadenzando le partenze almeno ogni ora e togliendo le partenze in quelle fasce orarie dove non c’è nessuna utenza, convenzionando un servizio sostitutivo con i taxi. Certo che ad Amsterdam ci sono servizi pubblici di trasporto efficienti che noi in Italia non ce lo possiamo nemmeno immaginare. Solo trasporti pubblici efficienti possono portare le persone ad abbandonare i trasporti privati. In questo Ferrovie dello Stato e sindacati sono in un ritardo abissale, con la malattia cronica dei ritardi. Chissà se gli ultimi provvedimenti presi dalla Regione Lombardia potranno mai risolvere il problema. Dubito. Di fatto con questo disservizio, per chi deve recarsi alla Malpensa continuerà a farsi accompagnare da qualcuno con le auto private.

Seconda questione. L’altro giorno sono stato col treno a Gaggiolo e poi a piedi ho dovuto raggiungere la Baraggia. Il percorso di per se non è impossibile. Dalla stazione di Gaggiolo alla Baraggia ci vogliono 30 minuti. C’è solo un piccolo problema: percorrere questo tratto di strada privo completamente di marciapiedi è una cosa da suicidio, chissà poi di notte. Capisco che in Italia c’è la brutta abitudine di fare interventi strutturali di adeguamento stradale solo dopo il morto. Ma se si potrebbe farlo prima, non sarebbe male. L’invito è rivolto ai Sindaci di Cantello, Viggiù, Saltrio e Clivio. Che si mettano d’accordo per rendere sicuro il raggiungimento della stazione, prima di dover fare telegrammi di cordoglio ai familiari delle vittime. Sempre se hanno a cuore la vita delle Comunità cui è stato affidato il compito di amministrare e non le proprie carriere personale. Con la speranza che ci possa essere un assessore regionale che si interessi di rendere efficienti i trasporti pubblici. Cordiali saluti.

Emilio Vanoni

PS. Da quando è entrata in funzione questa ferrovia, avrò preso il treno venti volte: mai che una volta che ci sia stato qualcuno che mi abbia controllato il biglietto!

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