Un’altra considerazione sul rapporto servo-padrone
23 Agosto 2011
Egr. direttore,
mi sa che nel polemizzare con uno ho toccato nel vivo un altro: Ismaele. Costui lancia il sasso e nasconde la mano, procede per allusioni, e ( questa poi non la capisco ) dice che parlo -a preventiva discolpa-. Se la mia colpa è dire quel che penso, sappia che ho intenzione di continuare, altro che discolparmi!
Una domandina al prof. Barone: perché usa il termine “autodafé” e non “autocritica” che è più consono alla sua ideologia?
Quanto alla domanda del prof. Barone circa la differenza di libertà fra servi e padroni, è facile rispondere: la libertà di scelta. Per spiegare però, devo pregarlo di abbandonare i romanzi e guardare alla realtà, magari quella dei partiti da cui trae origine la disputa. Se guardasse ciò si accorgerebbe che per ogni padrone politico ci sono molti servi e quindi è evidente che il padrone può scegliere chi premiare, punire o scartare, mentre il servo…..
Con i miei migliori saluti.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.