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Erika Andreani

  • Vive a Como CO

I miei commenti (5)

  1. Salve Tiziano, ed un saluto anche a tutti i genitori che si trovano nella nostra stessa situazione. Sì, perché spesso ci si sente soli, ma così non è.
    Anche noi stiamo avendo non poche difficoltà con la nostra bimba, io per di più ho uno stipendio che non arriva nemmeno ai 1000 euro.
    La cosa che mi fa imbestialire, da quando mi barcameno tra richieste, burocrazia, asili e lavoro, è la totale ipocrisia ed indifferenza di molte persone.
    Noi siamo riusciti ad avere un paio di bonus, e di questo ne sono grata (anche perché sono riuscita a superare alcuni ostacoli burocratici che invece hanno bloccato altre mamme che conosco).
    Il punto focale è che serve ben altro. Ripeto: avere qualche soldo in più non mi fa certo schifo, ma sono altre le nostre esigenze.
    Serve avere una flessibilità al nido, per esempio.
    Io faccio un lavoro che non mi permette nella maniera più assoluta di modificare i miei orari di ingresso ed uscita, mio marito lavora lontano da casa. Avremmo bisogno di un nido che abbia orari FLESSIBILI.
    Visto che, come scritto da lei, ormai la classe “media” è diventata quella “privilegiata”, allo stato attuale se entrambi i genitori lavorano, la retta del nido pubblico e privato si equivalgono (a volte il privato costa anche meno!).
    Quindi io sono andata subito a chiedere lì (anche perché con il nostro ISEE ed un numero esiguo di posti al pubblico, uniti al fatto che la nostra città non è proprio piccolissima.. la possibilità che nostra figlia venga accettata al pubblico è pressochè nulla).
    Uno si aspetterebbe che, essendo pagati profumatamente, diano varie possibilità.
    Ed invece no.
    Si entra PER FORZA dopo le 7:30.
    Peccato che io a quell’ora debba essere a lavoro (se faccio il mattino..perchè non tutti sono impiegati, esistono anche gli operai!!), e mio marito alle 7:30 è già partito da tempo da casa.
    Ma a noi serve la fascia pomeridiana, visto che io faccio il turno di pomeriggio. Già dicendolo vengo guardata male, dato che non ho soldi per pagare tutto il giorno, ed onestamente non mi va di mandare mia figlia al nido la mattina se io sono a casa. Mi sembra piuttosto ridicolo.
    Comunque, dopo mille problemi, accettano. E qui scatta il problema ingresso. Ora non sto qui a spiegare, dico solo e ripeto che NON TUTTI FANNO GLI IMPIEGATI O POSSONO CAMBIARE I PROPRI ORARI DI LAVORO.
    Servirebbe un po di aiuto nel gestire queste cose, e non di gente che ti dica “Bhe, allora prenditi anche una baby sitter, no?”

    in Grazie al neonato e all’idee ho scoperto di essere ricco (e non lo sapevo)

    26 Aprile 2018 alle 16:59
  2. Non oso, anzi, non riesco proprio ad immaginare cosa possa essere perdere un figlio. Così piccolo, poi.. io che ho una peste che tra poco compirà un anno. Si stringe il cuore a leggere di voi, e si cercano le parole adatte a consolare, o a dare anche un piccolo conforto. Ma non esistono. Posso assicurare che le persone che vi conoscono e vi vogliono bene percepiscono il vostro dolore. Ma sono probabilmente bloccate. Cosa dire? Come comportarsi? È un dolore troppo grande da gestire, troppo profondo da guardare. Fa paura. Tanta.
    Spero che l’abbraccio virtuale di una sconosciuta ed un bacino sbavocchioso possano arrivarvi e sfiorarvi il cuore.

    in In ricordo di Ethan

    21 Maggio 2018 alle 14:24
  3. Salve sig.Emilio. Anche se condivido in parte il suo sfogo, lei identifica la fede Cristiana con il concetto stesso di educazione.Tengo a precisare che i “riti pagani”, che lei tanto demonizza, sono ben altro e non sottintendono la mancanza di rispetto per gli altri, anzi (provi ad informarsi). E’ cosa palese che i riti Cristiani spesso (soprattutto nel mondo moderno), siano ostentazione quasi priva di sostanza di una fede da cui in tanti si allontanano, proprio per i motivi da lei descritti.

    in Cresima, dono dello Spirito Santo o santificazione del mercato?

    8 Giugno 2018 alle 13:08
  4. Saranno gli stessi che, nell’ultimo periodo, hanno svaligiato alcune case anche in zona Gallarate? I derubati come possono saperlo e magari, chiedere alla polizia di Busto se è stata ritrovata la refurtiva? (Dato che la denuncia è stata fatta alle forze dell’ordine di Gallarate..)

    in Furti in case e aziende per finanziare il traffico di droga, 10 in manette

    23 Ottobre 2018 alle 17:45
  5. È davvero molto bello che il Nuovo Rettore pensi non solo alla “blasonata” Varese, ma che si concentri ancghe su sedi che hanno una storia e ta tissime potenzialità.
    L’università può solo trarne vantaggio, aumentando i corsi, le professionalità, l’appetibilità e la vicinanza al territorio, che era il pensiero fondatore dell’Ateneo.
    Sarà bello veder rifiorire la sede di Como, ed ancora di più poter sfruttare al meglio quella di Busto, che ha tantissime potenzialità, ignorate o poco considerate fino ad ora.

    in “Non solo Varese, l’Università diventerà davvero dell’Insubria”

    6 Marzo 2019 alle 16:27

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