Candiani: “Per la festa c’erano tutti i permessi necessari”

L’assessore alla cultura replica alle accuse dei Ds. Non era necessario chiedere il permesso al consiglio scolastico

“È la dimostrazione della scorrettezza”. L’assessore alla cultura Stefano Candiani risponde alle accuse mosse dai democratici di sinistra  alla festa delle Lega svoltasi due settimane fa; accuse secondo le quali non sarebbe stato chiesto alcun permesso per realizzare la manifestazione nella palestra della scuola elementare di Via Manzoni. “Nel 2000 i Ds avevano chiesto la stessa palestra per fare una manifestazione – prosegue Candiani – In quella situazione avevano chiesto il permesso al comune e al consiglio d’istituto. Quest’ultimo aveva dato parere negativo allo svolgimento. Per garantire la libertà di ogni movimento politico, avevo io stesso autorizzato lo svolgersi della manifestazione, andando contro il consiglio d’istituto. Come se non bastasse avevo pure emesso la delibera di patrocinio, definendo la manifestazione di interesse pubblico”.

 

La Lega questa volta ha chiesto il permesso al consiglio d’istituto? “No, le stesse regole valgono per tutti. Nel caso dell’anno scorso, noi eravamo andati contro la scuola, pur di dar loro la palestra, in quanto intesa come spazio comunale. Per la festa della Lega, la richiesta è stata fatta all’amministrazione dalla sezione tradatese del partito. Io stesso, assessore alla cultura e pubblica istruzione, ho verificato che non ci fossero attività scolastiche e ho quindi autorizzato la manifestazione”.

 

Per quanto riguarda le accuse di aver lasciato una palestra sporca e piena di rifiuti, il consigliere comunale Giuseppe Candiani, venerdì, durante lo svolgersi del consiglio, ha voluto precisare che “è tutto falso: abbiamo pulito domenica notte e lasciato tutto come era prima”. “Non è affatto vero che non abbiamo rispettato l’iter burocratico. In questi quattro anni non ho mai negato niente a nessuno e ho sempre autorizzato le attività che confacessero al pubblico decoro. Si tratta di una lamentela puramente strumentale in questo periodo”.

 

Per quanto riguarda la richiesta fatta all’amministrazione da parte dei Ds, contenuta nel comunicato, di prendere una posizione ufficiale circa le voci di paese su alcuni fatti che macchierebbero il nome del Municipio, Candiani conclude affermando che “questa è una cosa che non merita nemmeno di essere affrontata, ma che decisamente merita di essere condannata. Chi utilizza questi argomenti per fare propaganda politica, denota proprio di non avere nient’altro di meglio da dire e, soprattutto, che ha un livello culturale e politico di argomenti estremamente ridotto all’osso”.

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Novembre 2001
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