Discarica abusiva, l’azienda speciale si difende

Il presidente Tornaghi: «Eravamo all’oscuro di tutto». L’Arpa tranquillizza, non ci sono rifiuti nocivi

Sono pochi rifiuti, per nulla nocivi e per giunta risalenti alle alluvioni degli anni scorsi. E’ fatta di queste parole salienti la difesa d’ufficio che l’azienda Assc ha pronunciato di fronte al consiglio comunale. Presente il presidente del consiglio d’amministrazione Simone Tornaghi e il responsabile del servizio raccolta rifiuti Luciano Biscotto, la seduta in aula è stata dedicata alla richiesta di chiarimenti formulata dal gruppo di minoranza dell’Ulivo sulla presenza di rifiuti abusivi in via Gasparoli, a pochi metri dall’ecocentro. Come si ricorderà il filmato realizzato da Adolfo Guzzetti, il cittadino armato di telecamera che si è appostato per diverse notti in via Gasparoli, ha immortalato un automezzo che si reca sul luogo: un camion che in molti hanno identificato della Assc. Ma la risposta definitiva la daranno le indagini in corso, visto che l’intero filmato è stato consegnato ai carabinieri.
Quanto all’azienda, il discorso in aula di Tornaghi è stato centrato sulla volontà di minimizzare l’accaduto, documenti alla mano. L’amministrazione ha infatti citato la relazione dell’Arpa (agenzia regionale per l’ambiente) che ha effettuato un sopralluogo. Risultato: 30 metri cubi di rifiuti, ovvero una quantità esigua, nessun elemento di tossicità o pericolosità, in sostanza nulla di preoccupante. Quanto alla presenza di rifiuti interrati, si tratterebbe di residui derivati dai detriti originati durante le alluvioni degli anni novanta.
L’azienda si tira anche fuori da qualsiasi responsabilità, dicendosi completamente all’oscuro dell’esistenza del cumulo di rifiuti abusivi, annunciando anche che se dovesse essere chiamata in causa si costituirà parte civile per tutelare la sua immagine. Che la situazione, per la Assc, sia da considerarsi un incidente chiuso, o almeno così si vuole, lo dimostra il fatto che il responsabile del servizio, Luciano Biscotto, che era stato cautelativamente sospeso dopo lo scoppio dello scandalo, è stato reintegrato in ruolo.

Critiche le opposizioni. Per l’Ulivo l’azienda ha spiegato poco o nulla. «Ne sappiamo quanto prima» ha commentato il capogruppo Andrea Giorgetti. Renato Pagnan (Comunisti italiani) ha contestato invece l’ipotesi che i rifiuti sotterrati siano derivati dalle alluvioni degli anni scorsi. «Se ne siete sicuri, dite a che anno si riferiscono, altrimenti sono illazioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Novembre 2001
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