Ventimila dipendenti pubblici rinnovano le Rsu

Molte liste e in diversi centri grande attesa e preoccupazione dei sindacati storici

Urne in tutti i posti di lavoro della Pubblica amministrazione. Dal 19 al 22 saranno circa ventimila i dipendenti pubblici che voteranno per rinnovare le Rappresentanze sindacali. Un appuntamento che si rinnova ogni tre anni, ma che questa volta potrebbe portare qualche sorpresa non certo gradita alle tre grandi organizzazioni storiche Cgil-Cisl-Uil. Infatti, in molti luoghi si presentano diverse liste diverse, dagli autonomi all’Rdb che è un sindacato di base.
Varesenews cercherà di seguire questo evento e di riportarne liste, commenti e anche risultati. Per aprire l’argomento abbiamo intervistato i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil e il responsabile della sanità dell’RdB.
Tre domande secche per capire quali sono i problemi più delicati, quali i motivi per votare per una specifica lista e quali sono i rapporti tra i diversi sindacati.
Partiamo dalla prima domanda. 
Quali sono i problemi più urgenti e più delicati?
Doriano Battistin (Cgil): «Ci sono due diverse questioni. Una sindacale che riguarda la difesa della contrattazione nazionale e quella aziendale. Occorre difendere questa struttura perché altrimenti si spacca il Paese. L’altro punto è l’attacco al welfare, ai diritti in tema di sanità e previdenza»

Vittorio Bernardone (Cisl): «I problemi a cui dare una risposta è quello delle esternalizzazioni e del blocco degli organici. Di questo passo si smantellano i servizi. Questo vale per la sanità, ma anche per i comuni. Nel comparto Stato e parastato invece è in corso una ristrutturazione dei Ministeri che ancora non è compiuta e lascia molta apprensione nei dipendenti».

Gabriele Dellutri (Uil): «Siamo alle prese con le scadenze contrattuali e la distanza tra le nostre richieste e la disponibilità del Governo è enorme. L’altro aspetto è quello della ridefinizione dei ruoli interni ai singoli ministeri».

Marcello Siviero (RdB): «La nuova normativa e il piano regionale prevedono un’esternalizzazione dei servizi a tappe forzate. Questo nel quadro di una situazione in cui nell’Asl iniziano ad esserci esuberi di forza lavoro. Questo stato di cose genera incertezze ed ansie tra i lavoratori che non sanno quale sarà il loro futuro». 

Perché i lavoratori dovrebbero votare le vostre liste?
Doriano Battistin (Cgil): «La coerenza e le capacità dei candidati. La nostra organizzazione è capillare e si presenta in tutti i posti di lavoro»

Vittorio Bernardone (Cisl): «Perché siamo un sindacato autonomo. La nostra autonomia è fuori discussione così come la nostra difesa dei lavoratori e non di chi governa».

Gabriele Dellutri (Uil): «Noi non abbiamo referenti politici e questo permette una reale indipendenza politica. Ci rivolgiamo all’area laica e socialista, ma abbiamo anche candidati non iscritti. Altra cosa centrale è la capacità dei candidati».

Marcello Siviero (RdB): «Il nostro è un sindacato di base che vuole tornare ai principi del sindacalismo. Non vogliamo un sindacato delle deleghe e del funzionariato, ma una partecipazione diretta. I sindacati storici hanno abbandonato questa strada e hanno preferito diventare strutture di servizio». 

Che rapporti ci sono con le altre organizzazioni sindacali?
Doriano Battistin (Cgil): «I lavoratori votano in piena libertà e non sta certo a nessuno di noi legittimare gli altri. Questo è un dato di fatto voluto dai lavoratori stessi con il loro voto»

Vittorio Bernardone (Cisl): «Con Cgil e Uil buoni perché privilegiamo il fare piuttosto che il dire. Risentiamo poco delle tensioni nazionali. Con gli altri invece ci sono dei problemi anche perché qualcuno, dopo essere stato assente per tre anni ora spunta fuori all’improvviso. Si dicono indipendenti, ma non ci crediamo, c’è forte il sospetto che siano sponsorizzati da qualcuno. Questo quindi non facilita certo i rapporti.».

Gabriele Dellutri (Uil): «Con gli altri confederali buoni, nel reciproco rispetto a prescindere dalla propria forza. Questa campagna elettorale si preannuncia difficile perché la presenza di molte liste genera confusione e la prossima agibilità politica molto dipenderà dall’esito del voto».

Marcello Siviero (RdB): «Conflittuali perché la crescita costante delle organizzazioni di base erode posti di lavoro a Cgil-Cisl e Uil. Si mette così in discussione il funzionariato. Il sindacato, sempre più azienda, fatica quindi ad accettare la nostra presenza». 

Il sito delle elezioni

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Pubblicato il 14 Novembre 2001
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