I taxisti varesini contro le decisioni di Formigoni

Varese - TAXI: gli operatori C.N.A. della Provincia di Varese criticano la scelta di Fomigoni e chiedono la sospensione della delibera regionale

“E’ vergognoso l’atteggiamento della Regione Lombardia verso la categoria, dica con chiarezza Formigoni che le 300 licenze sono un obolo politico ad Albertini e smetta di parlare di esigenza tecnica regionale – è molto deciso Loreno Omenetto referente provinciale dei tassisti C.N.A che costituisce la maggior organizzazione di rappresentanza del trasporto persone nazionale. – Sono stati spesi 2,5 milioni di euro per una ricerca che non solo ha dimostrato irreale il fabbisogno di nuovi taxi, bensì ha certificato l’esubero degli stessi. Molti di questi soldi potevano, a nostro avviso, essere meglio impiegati”.
“Le scelte del Presidente della Regione Lombardia colpiscono economicamente migliaia di imprese artigiane e di famiglie lombarde. – continua Omenetto – E’ necessario si riconosca con i fatti maggiore dignità ad una categoria che svolge anche un servizio di interesse pubblico, passando la vita in macchina con tutte le malattie professionali che ne conseguono, pagando regolarmente le tasse e sostenendo spese importanti nella gestione dell’attività”.
Per i tassisti della Provincia di Varese però i problemi non si fermano alle nuove licenze: “Siamo stanchi di subire decisioni regionali che trovano ragione nei giochi politici del Comune di Milano – evidenzia Giuseppe Tagnochetti coordinatore provinciale di C.N.A. trasporto persone – il servizio a Malpensa è diventato milanocentrico ed ha fagocitato l’attività e il sistema tariffario di tutti i nostri Comuni ed ora anche i turni di lavoro. Occorre si riconoscano regole più flessibili per chi opera nelle piazze della Provincia e maggiore autonomia alle amministrazioni comunali che con la nuova delibera regionale verrebbero vincolate ad una scelta sbagliata: o conurbati al servizio aeroportuale o isolati dal resto del mondo”.
“Le regole introdotte dalla Regione più che riorganizzare il servizio metteranno in discussione i buoni rapporti che abbiamo con la clientela dei nostri Comuni che da sempre ci riconosce professionalità, trasparenza e correttezza – conclude infine Omenetto – Chiediamo con forza la sospensione temporanea della delibera regionale e la ricostituzione di un tavolo di confronto nel quale trovino spazio le esigenze provinciali. Mentre agli amministratori di Villa Recalcati chiederemo il congelamento degli effetti dannosi della delibera stessa”.

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Pubblicato il 30 Gennaio 2003
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