Scuole sotto tiro. Il sindaco: «Difenderemo gli edifici»

Il primo cittadino Arnaboldi allerta le forze dell'ordine e conferma l'acquisto di telecamere e nuovi allarmi. Sconcertanti le prime ipotesi: «Forse sono stati bambini guidati da adulti»

Scuole a rischio vandali, arrivano i rinforzi. Il sindaco di Caronno Pertusella Luigi Arnaboldi ha annunciato una sorta di piano di emergenza per proteggere gli istituti minacciati dalla banda di devastatori che ha già messo in ginocchio due elementari in due settimane. Il Comune acquisterà nuovi antifurti e telecamere (misura già decisa nel 2002 ma che ora sarà valocizzata), mentre ha già chiesto aiuto a un istituto di sorveglianza per pattugliare gli edifici nella notte. Il controllo del territorio sarà poi rafforzato grazie all’operato di carabinieri e polizia locale.

«Siamo in uno stato di allarme – spiega il sindaco Arnaboldi ancora molto scosso di fronte alla distruzione della scuola S.Alessandro – ci hanno messo in ginocchio e ora dobbiamo reagire. È triste pensare di dover arrivare a presidiare delle scuole elementari, ma è quello a cui ci costringono. Vuol dire che la società ha davvero toccato il fondo». 

Il rafforzamento dei controlli è questione di giorni. «Per gli allarmi e le telecamere stiamo cercando di provvedere il prima possibile».

La situazione alla scuola S.Alessandro è ancora drammatica. Venti persone stanno lavorando per il terzo giorno consecutivo, ma riportare tutto alla normalità è difficile. «Da tre giorni i bambini sono a casa – spiega il sindaco – Domani, giovedì, pensiamo di riaprire la struttura e di fare lezioni con i mezzi a disposizione. Probabilmente riusciremo a riaprire anche la mensa».
La paura maggiore è che adesso vengano presi di mira anche le altre scuole. In paese, oltre ai due istituti già colpiti, vi sono altre due scuole elementari, una materna e una scuola media. 

«Dalle indagini sembra sia emerso qualcosa, ma sono solo delle ipotesi – spiega Arnaboldi – pare si tratti di ragazzi molto piccoli, 10 o 11 anni, probabilmente guidati da adulti. Se così fosse, il fatto sarebbe ancora più sconcertante e, purtroppo, sarebbe quasi impossibile capire da dove arrivi tanta rabbia verso una scuola». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Maggio 2003
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