Al Museo del Tessile si discute di carovita e pensioni

Dai sindacati confederali un forte "No" all'emarginazione dei pensionati

La situazione dei pensionati si fa seria, complici l’inflazione strisciante e uno Stato che pensa solo a contenere le spese. Da queste amare osservazioni parte l’assemblea pubblica dei sindacati dei pensionati FNP-CISL, SPI-CGIL, UILP-UIL presso il Museo del Tessile di Busto Arsizio, che fa parte delle iniziative generali dei sindacati confederali in vista dello sciopero nazionale di venerdì 26 marzo. Anche i pensionati parteciperanno allo sciopero, scendendo in piazza in grandi manifestazioni che, come ha sottolineato il segretario della camera del Lavoro di Busto Arsizio, Umberto Colombo, avranno carattere fortemente unitario e integrato, poiché la questione delle pensioni è legata a doppio filo a tutte le altre tematiche affrontate dall’azione sindacale. Prima dell’apertura della discussione abbiamo raccolto le opinioni dei dirigenti sindacali presenti, concordi nelle preoccupazione per uno stato di cose tutt’altro che brillante. Silvano Borriero, rappresentante dei pensionati della CGIL, afferma che la CGIL chiede con forza un tavolo di trattative sulle pensioni; “sono proprio i pensionati le prime vittime dell’inflazione”, aggiunge. Le pensioni dovrebbero crescere di pari passo con il costo della vita; in realtà quelle minime vengono aggiornate seguendo i dati ufficiali sull’inflazione – largamente inferiori all’inflazione “percepita”, ossia quella esistente nel mondo reale, al di fuori del “paniere” ISTAT, di cui si reclama la modifica – mentre quelle più elevate vengono ritoccate di percentuali inferiori al 2,5 % ufficiale dell’inflazione. Pertanto, nei fatti, le pensioni continuano a vedere eroso il proprio potere d’acquisto. Un altro problema, rincara Borriero , è il drastico taglio della spesa sociale e dei trasferimenti agli enti locali da parte del governo. Basti pensare che l’atteso fondo nazionale per i non autosufficienti, già approvato da tutti i partiti, è ancora fermo nel suo iter parlamentare; e che tutti gli enti locali, dalle Regioni ai Comuni, piangono lacrime amare quando si tratta di far quadrare il bilanci, e devono ricorrere ad aumenti delle imposte locali che vanificano totalmente il “meno tasse per tutti” governativo. “I Comuni, depauperati di risorse, finiscono per dipendere dal volontariato” conclude Borriero. Camillo Lago, per la CISL, insiste su questo punto: “Non si può continuare solamente a pensare a contenere le uscite senza finanziare adeguatamente lo Stato sociale”. In conclusione, di nuovo Borriero afferma con decisione: “I pensionati non devono essere considerati dei parassiti sociali, ma devono vedersi riconoscere la dignità di esseri umani”.

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Pubblicato il 19 Marzo 2004
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