«In comune va in scena: “La stangata”»
Centrosinistra all'attacco del bilancio di previsione 2004. Scelte errate e fondi ridotti si ripercuoteranno soprattutto sulle famiglie
«Il titolo è "La stangata", ma gli attori non ricordano proprio Paul Newman e Robert Redford». Alessandro Alfieri (nella foto) , capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale, ricorda il celeberrimo film per spiegare l’opera del tandem Fumagalli Soletta, artefici di un bilancio di previsione che l’Ulivo, prevede, penalizzerà soprattutto le famiglie dei ceti medio bassi. Ancora una volta, il centrosinistra ha fatto le pulci alla programmazione dell’amministrazione cittadina e alla sua capacità di individuare e reperire fondi: «Il bilancio che andremo a discutere – spiega Alfieri – è praticamente blindato a causa del patto di stabilità. Ma ci sono decisioni prese da questa giunta , vedi l’aumento dell’Ici per chi produce reddito e la diminuzione per quanti tengono sfitti gli immobili, che lasciano francamente dubbiosi».
Il taglio dei finanziamenti statali ( -12%) graverà soprattutto sulla domanda dei servizi individuali, come le rette scolastiche o le mense dei bambini: « Ma soprattutto stupisce la capacità di programmazione : tante opere messe a bilancio già da anni che ancora vivono solo sulla carta. Mi riferisco all’acquisizione della caserma Garibaldi, al rifacimento di piazza Monte Grappa, alla ristrutturazione di villa Baragiola, all’acquisizione della sede della polizia locale, alla realizzazione della tangenziale Nord est e della bretella Gasparotto Borri rinviate ancora di un anno». Ciò che preoccupa soprattutto è la capacità di spendere: «Il Comune di Varese nel 2002 ha impiegato solamente il 26% del previsto e per il 2003 il trend è destinato a peggiorare. Ciò è dovuto al fatto che spesso si sono messi a bilancio fondi che poi non si sono ottenuti. La cosa di per sè non sarebbe grave se fosse limitata ad una percentuale ridotta. Ma questa amministrazione dimostra di riuscire a realizzare solo un quarto di ciò che promette».
«Hanno anche un assessorato alle grandi opere, ma in due anni abbiamo visto costruire solo una rotonda» ha fatto notare il consigliere dei DS Mirabelli.
«Ciò che temiamo di più di quest’impostazione monarchica – commenta Alessandro Milani, rappresentante della Lista Di Pietro – è un’involuzione tale che porterà sicure ripercussioni anche per gli anni futuri, anche alle amministrazioni che seguiranno».
«Sarebbe meglio se ammettessero che ci attendono tempi di sofferenza – conclude Roberto Molinari, consigliere della Margherita – Le risorse sono limitate, è vero, ma ci sono esempi anche di amministrazioni di centro destra, come quella bolognese, che sono riuscite a destinare i pochi fondi in favore delle fasce più deboli. Vuol dire che margini di manovra ci sono. È solo questione di scelta»
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