Maccagno ricorda Franco Rognoni

Una mostra retrospettiva rende omaggio al maestro milanese che visse diversi anni a Luino

Un universo che trae ispirazione dal mondo omerico e classico, dalle storie medioevali, dal Cinquecento, dal Seicento barocco, dalla Bibbia ma anche dalla contemporaneità: è un ventaglio di civiltà quanto mai vario quello di Franco Rognoni, artista tra i più significativi del Novecento lombardo cui il Civico Museo “Parisi Valle” di Maccagno dedica una mostra che si prolungherà lungo tutta l’estate 2004.

Una rassegna che approfondisce la visione “intimistica” di  Franco Rognoni, la cui carriera ha percorso gran parte del secolo scorso. Nato nel 1913 a Milano – e il capoluogo lombardo lo ha scelto per inaugurare nel 2003 con una sua mostra il rinnovato spazio della Rotonda della Besana –, Rognoni fin dai vent’anni collabora come disegnatore a importanti riviste e quotidiani. La sua formazione è influenzata da artisti come Sironi, De Pisis e Modigliani mentre la passione per i libri lo avvicina alle soluzioni grafiche e pittoriche dell’Espressionismo tedesco. Luino lo accoglie durante la guerra e qui – oltre a instaurare uno stretto legame con il Lago Maggiore – si concentra su una produzione che s’arricchisce di incisioni e illustrazioni. 

Nel 1953 Guido Ballo lo presenta a Milano in una personale che apre nuovi interessi nella critica. Il poliedrico spirito artistico di Rognoni lo porta a interessarsi anche delle scenografie per la Piccola Scala di Milano e la Fenice di Venezia: il pubblico e la critica apprezzano la sua originalità nell’interpretazione degli spazi teatrali.

Tutti aspetti che confluiscono nella pittura tramite l’utilizzo di una commistione fra decorazione, illustrazione, grafica e scenografia. 

Una contaminazione che si riflette pure nella mescolanza di ironia e dramma, con un gusto che non è azzardato definire musicale. Anche le sue amicizie abbracciano soprattutto l’ambito letterario e musicale: Riccardo Malipiero, i grandi luinesi Vittorio Sereni e Piero Chiara nonché il varesino Dante Isella.

L’artista era attratto dalla decorazione e dalla figurazione del mondo antico a tal punto che la sua pittura sconfina sulle pareti di casa, sulla mobilia, sulle suppellettili: egli vuole fisicamente abitare dentro la pittura. E la mostra di Maccagno – curata da Daniela Martarelli e resa possibile dall’interessamento di Mariuccia Noè, vedova del pittore, con la collaborazione di Francesco Del Sole – ci fa scoprire quell’aspetto che abbiamo già definito “intimo” di Franco Rognoni facendoci entrare direttamente nel suo mondo: il visitatore, infatti, potrà ammirare non solo quadri appartenenti alla collezione privata della famiglia bensì anche oggetti di uso comune come bottiglie, vasi di terracotta, scatolette di latta per il the, libri, strumenti musicali.

Omaggio a Franco Rognoni
Civico Museo Parisi Valle, Via Leopoldo Giampaolo 1, Maccagno (VA)
Dal 6 giugno al 17 ottobre 2004
Orari:  da giovedì a domenica  10.00 – 12.00 /  15.00 – 19.00. 
Ingresso: € 2.60, ridotto € 1.60

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Pubblicato il 03 Marzo 2004
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