Nidi e scuole materne, da settembre aumenti in vista

Adeguamento delle tariffe necessario ma sostenibili, spiega l'assessore Papale. Ma per le scuole elementari tutto costerà di più, anche la mensa

Euro a pioggia per i servizi alla famiglia. Lo aveva annunciato Maroni in visita a Varese non più tardi di quindici giorni fa. Poi in consiglio comunale cominciano a circolare i documenti sul bilancio e qualcosa non quadra. 
Capitolo servizi a domanda individuale, quindi, tra le altre voci, asili nido comunali e scuole dell’infanzia. 
La prima cosa che salta all’occhio è un aumento delle tariffe e neppure irrilevante: adeguamento all’Istat, si dice nel documento firmato dall’assessore alle Politiche Educative Antonino Papale. Il sistema tariffario dei Servizi Educativi non subiva variazioni dall’anno scolastico 1998/1999 e considerato che dal ’98 al 2003 l’indice Istat del costo della vita è cresciuto del 12, 99%, un adeguamento era ormai inevitabile. 
«E’ indubbiamente una manovra pesante – spiega l’assessore Papale – ma la difenderemo strenuamente. Gli aumenti andranno a colpire soprattutto le famiglie con il reddito più alto e secondo noi è giusto che sia così. 
Per quanto riguarda le altre, quelle più disagiate, pensiamo che siano ampiamente tutelate. Abbiamo previsto, ad esempio, sconti del 5 per cento per il secondo figlio, su tutti i servizi per almeno 10 anni e servizi totalmente gratuiti per nuclei familiari con reddito tra 0 e 4.000 € e quelli in carico ai servizi sociali».

Che cosa accadrà in pratica? Tanto per cominciare le fasce su cui si determinano le tariffe resteranno 11 solo per i nidi, per le scuole materne saranno invece ridotte a tre. E il calcolo, in entrambi i casi, non verrà più effettuato tenendo conto del reddito pro-capite, bensì utilizzando l’ISEE. 

Breve digressione. L’ISEE è l’Indicatore di Stato Economico Equivalente, più noto come “riccometro” ed è uno strumento che consente, sulla base delle effettive condizioni economiche dell’interessato e del suo nucleo familiare, di usufruire di prestazioni sociali oppure di agevolazioni nei servizi. Le famiglie devono presentare una certificazione del reddito complessivo del nucleo familiare – da lavoro o pensione, ma anche del patrimonio immobiliare (case, terreni) e mobiliare (depositi bancari, Bot, azioni ecc.). La certificazione deve essere rilasciata dall’Urp, dall’Inps o da un CAAF. 

Si tratta, si spiega ancora, di un esperimento e partirà il 1° settembre 2004, fino a dicembre dello stesso anno. Dal 1° gennaio 2005 ci saranno assestamenti delle fasce. 
E veniamo alle rette. Non ci sono variazioni notevoli per quanto riguarda i sei nidi comunali (circa 300 iscritti).  Gli aumenti calcolati sono tutti del 12,99 pari all’incremento Istat del costo della vita. 
Diverso il discorso delle scuole dell’infanzia. 
Le fasce diventano tre, come si diceva, e gli aumenti sono davvero sostanziosi: per tutte e tre le fasce sono del 46,63 per cento. Il che significa, in soldoni, che si passa da 17 a 25 € per la fascia più bassa, da 25 a 37 € per la fascia di mezzo e da 34 a 50 € per la fascia più alta. 
Ma non basta: il pre-scuola aumenta del 56,10 per cento, il dopo scuola del 42,86 per cento, la ristorazione cresce invece del 28,36 per cento. Il buono per le scuole dell’infanzia potrebbe passare da 3,35 € a 4, 30€.  
Niente male, non c’è che dire. Andiamo avanti. 
Non sono risparmiati neppure i bambini delle scuole elementari: gli aumenti per il pre-scuola sono in media del 61,39 per cento (si passa da 15,49 € tariffa massima mensile a 25 €), per il dopo-scuola 65, 93 per cento (si passa da 36,15 € a 60,00 €). 
Aumenti in vista anche per il buono mense delle scuole elementari che passeranno da 3,82 € a 4,3€ (aumento del 12,57 per cento). 
Aumentano anche i costi dei centri ricreativi estivi delle scuole elementari e medie inferiori: è prevista una tariffa bisettimanale anziché mensile ed unica che accorpa pre parco e parco. La nuova  tariffa bisettimanale unica massima è di 50,00 € invece di 33 €. 
Non tutto è deciso, sia ben chiaro: il bilancio deve ancora passare le "forche caudine" dell’approvazione. Meglio comunque prepararsi prima alle novità. E trovare un sistema per rimpinguare i portafogli.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2004
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