Arriva l’aviaria, trovati morti una ventina di cigni nel Sud

I casi registrati su animali trovati morti nel Meridione. Le strutture sanitarie e veterinarie allertate e pronte ad affrontare la situazione

La temuta influenza aviaria è arrivata anche in Italia, portata dagli uccelli migratori nei loro lunghi voli da un Paese all’altro. Su venti cigni trovati morti in Sicilia, Puglia e Calabria, almeno cinque sono stati confermati quali portatori del virus influenzale H5N1, di micidale pericolosità per l’uomo (la mortalità raggiunge il 50%, ma finora le vittime si contano in poche dozzine, tutte fra il Sudest asiatico e la Turchia). Tuttavia non sembra il caso di allarmarsi eccessivamente: il contagio da animali ad umani sembra un evento piuttosto raro, richiedendo un contatto diretto e prolungato; le vittime della malattia avevano tutte uno stretto contato con gli animali, trattandosi di contadini.

Il Ministero della Salute ha preparato per tempo le strutture veterinarie e sanitarie per l’evenienza di un’estensione del virus al nostro Paese, ed ha istituito in mattinata un’unità di crisi per gestire la situazione in modo cooordinato. Nelle zone colpite è stata vietata la vendita di carni avicole e animali in altre aree del paese, in moto da cercare di limitare l’estensione dell’infezione tra gli allevamenti.  Da più parti si sottolinea che non è il caso di farsi prendere dall’allarmismo; infatti nessun caso della variante umana del virus si è finor a segnalato. Massima attenzione, invece, nelle strutture veterinarie; già in anni passati ondate di virus influenzali hanno condotto allo sterminio di interi allevamenti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Febbraio 2006
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