Cozzi sprona il suo Varese: «Lottiamo gara dopo gara»
L'esperto difensore: "Se l'attacco segna poco dobbiamo fare tutti qualcosa di più". E fa i complimenti ai giovani: "Molti possono mirare in alto"
L’Uso Calcio alle spalle a soli cinque punti, la promozione in serie C2 all’orizzonte con nove gare ancora da giocare. In mezzo il Varese, con la certezza di aver fatto molto bene fino a ora e la massima attenzione verso quello che succede dalle parti del bomber Tarallo. Per analizzare la situazione abbiamo chiesto un parere a Paolo Cozzi, colonna irremovibile della difesa biancorossa e uomo di esperienza a disposizione di mister Mangia.
Cozzi, la rimonta dell’Uso sta infiammando il campionato. Bravi loro, o da parte del Varese il vantaggio poteva essere gestito meglio?
«Nessuno di noi pensava che il campionato fosse già chiuso con l’intero girone di ritorno da affrontare. Certo, forse avremmo potuto gestire meglio il vantaggio però era impensabile mantenere i ritmi avuti fino al termine dell’andata. Quando noi abbiamo accusato un lieve calo, l’Uso ha raggiunto il top della forma e ha dimezzato lo svantaggio grazie a ottimi risultati. Diciamo che la riapertura del discorso promozione va divisa a metà tra i loro meriti e il nostro calo».
Le dichiarazioni di prassi, in questi casi, tendono a non guardarsi alle spalle ma a pensare solo al cammino della propria squadra. Ciò avviene realmente all’interno dello spogliatoio?
«Non è facile, certo, ma guardare esclusivamente a noi stessi è davvero la ricetta migliore. L’obiettivo che ora dobbiamo porci è proprio questo: pensare alle partite che ci attendono, una per volta. Qualcuno le ha paragonate a nove "finali" ancora da giocare: un parallelo che mi piace e rende bene l’idea».
L’attacco del Varese non punge più come nel 2005. Una difficoltà dei singoli attaccanti, o è tutto il complesso che sta faticando?
«Il calcio resta uno sport di squadra, in cui tutti contribuiscono alla fase offensiva e a quella difensiva. Gli attaccanti sono gli uomini che finalizzano ma alle loro spalle c’è tutto quello che costruisce l’intera squadra. Se stiamo segnando meno gol ognuno di noi deve fare di più».
Ad Alessandria, come in altre occasioni, avete mantenuto una condotta spavalda invece di difendere il gol di vantaggio. Una scelta di cui vi siete pentiti?
«Assolutamente no. Se siamo in testa alla classifica lo dobbiamo al nostro tipo di gioco, al fatto di cercare sempre di "fare" la partita, di essere aggressivi. Dobbiamo continuare così, scegliere altre strade a questo punto dell’anno potrebbe essere pericoloso».
Chiudiamo lasciando alle spalle la stretta attualità e parlando di giovani. Il Varese ne schiera parecchi e spesso si rivelano decisivi. Lei ha calcato campi di categoria superiore: chi di loro può fare strada nel calcio che conta?
«Penso che i quattro o cinque che Mangia schiera stabilmente abbiano tutte le caratteristiche per giocare ai piani superiori. Se devo essere sincero alcuni mi hanno stupito in positivo. I vari Pisano, Lepore (nella foto inseguito proprio da Cozzi – www.extra-pixel.com), Confeggi, Dei Forti, ma anche Palazzo o Marelli che non sempre partono tra gli undici, stanno dimostrando personalità e continuità in un torneo come la serie D che non è poi tanto differente dalla serie C2».
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