Gli adolescenti: belli, dannati e…normali
Un'indagine effettuata lo scorso anno dall'Asl in 18 scuole superiori indica preferenze e abitudini in tema di cibo, sesso, fumo, alcol, droghe e tempo libero
Adolescenti ribelli, trasgressivi, avidi di sperimentare. Insomma, ragazzi normali che si affacciano alla vita, e che, proprio per questo, vanno tenuti d’occhio.
Da un’indagine condotta dall’Asl di Varese in 18 istituti superiori del capoluogo e di Gallarate emergono dati preoccupanti sulle scelte degli studenti dai 15 ai 19 anni in fatto di alimentazione, sport, sicurezza e sostanze più o meno illegali.
1685 i questionari compilati, in parti uguali tra maschi e femmine, realizzati seguendo un modello testato e utilizzato da anni negli Stati Uniti.
Il rapporto con la scuola non è male: la percentuale di studenti che non sono mai stati bocciati è pari al 63,3%, maggiore tra le femmine (70,5%) rispetto ai maschi (57,0%). È invece stato respinto una volta il 26,2% del campione, mentre i pluriripetenti sono stati il 9,3%.
Anche in tema di sicurezza stradale i ragazzi non vanno rimproverati più di tanto: il 56,6% degli intervistati ha dichiarato di indossare le cinture di sicurezza ed un ulteriore 24,2% ha riferito di allacciarle quasi sempre
Tra i centauri ( che sono circa un quinto delle ragazze e la metà dei maschi) la percentuale di chi usa sempre il casco è complessivamente del 52,9%, percentuale che migliora con coloro che utilizzano il casco quasi sempre (20,7%).
Più delicato e problematico , invece, è il capitolo che riguarda i passaggi in auto di persone in stato d’ebbrezza. In particolare, il 9,1% riferisce che la circostanza gli è capitata più di una volta a settimana nell’ultimo mese. Con l’aumentare dell’età, la percentuale cresce abbastanza regolarmente nell’intervallo tra i 15 e i 20 anni, passando dal 8,9% al 19,6%.
Meno allarmante di quanto si crede è l’allarme bullismo e microcriminalità nelle scuole: nell’ultimo anno, riferiscono di non essere andati a scuola per almeno un giorno per timore di aggressioni il 3,7% degli intervistati. I ragazzi che hanno subito minacce con lame, coltelli o altre armi sono risultati pari al 7,1% ( 10,1% maschi e 3,9 femmine)
Per la maggior parte (64,7%) si è trattato di singoli episodi, ma per altri ragazzi le minacce si sono ripetute due o tre volte (21%) o addirittura più di 3 volte nell’anno (14,3%), pari al 1% dei questionari totali raccolti.
Negli ultimi 12 mesi, sono stati coinvolti in uno scontro il 47,8% dei maschi e il 22,7% delle femmine, corrispondenti al 35,4% degli intervistati. Per il 5,5% del totale, gli scontri fisici si sono ripetuti più di cinque volte nel periodo di riferimento.
E veniamo alle scoperte delle “sostanze proibite”: complessivamente il 76,7% degli studenti intervistati riferisce di aver, almeno una volta, sperimentato il fumo, anche solo per dare uno o due tiri alla sigaretta. La percentuale degli sperimentatori sale progressivamente dai 15 anni (60,3%) ai 19 anni (82,0%), con aumenti più accentuati nelle età comprese tra i 15 e i 17 anni.
Rispetto all’età in cui i ragazzi dichiarano di aver fumato per intero la prima sigaretta, una piccola parte riferisce di averla fumata prima degli 8 anni (2,2%), a 9-10 anni (3,4%), o all’età di 11-12 anni (11,9%), mentre la gran parte del campione ha provato il fumo tra i 13 e i 14 anni (31,9%) e tra i 15 e i 16 anni (15,5%).
L’aver sperimentato bevande alcoliche almeno un volta nella propria vita è una circostanza molto diffusa tra gli studenti intervistati ed è infatti riportata dall’83,5% dei questionari (86,1% tra i maschi e 80,9 tra le femmine).
L’età della prima sperimentazione per l’8,8% del campione è inferiore agli 11 anni, ma la maggior parte dei ragazzi viene “iniziato” tra i 13 e i 14 anni ( 36,6).
La percentuale di quanti hanno consumato almeno 5 bevande alcoliche in un’unica occasione (quantitativo considerato sufficiente a determinare uno stato di ebbrezza) è risultata del 27% (36,3% tra i maschi e 17,5% tra le femmine).
Poco meno della metà del campione (45,2%) ha provato la marijuana nella propria vita, più frequentemente tra i maschi (51%) rispetto alle femmine (39,5%).
Una piccola parte (4,7%) riferisce di averla sperimentata a meno di 13 anni ma la maggior parte riporta di averla provata la prima volta tra i 13 e i 16 anni (36,6% del campione) e un ulteriore 4% dopo i 16 anni.
Come atteso, la percentuale aumenta con l’età, passando dal 18,4% dei 15enni al 59% dei 19enni, con un incremento particolarmente accentuato tra i 15 e 17 anni.
I luoghi in cui maggiormente gli intervistati hanno fatto uso di marijuana sono concerti, cinema e teatri (11,2%) e discoteche (8,8%), mentre il 2,5% indica la casa di amici, l’1,1% la scuola e una pari percentuale l’esterno della scuola. In molti casi la marijuana viene utilizzata in gruppo con gli amici (’80,4% degli utilizzatori), in altri casi con i compagni di scuola (8,8%) durante feste, incontri tra amici o in vacanza.
Le motivazioni che indurrebbero all’uso della sostanza sono nella maggior parte dei casi il desiderio di superare una sensazione di noia (25,9% delle risposte); in altri casi è la voglia di sentirsi meglio o la pressione del gruppo dei pari. Meno numerosi sarebbero quanti la consumano per provare sensazioni forti (7,4%) o per migliorare il proprio umore (7,1%) e, ancor meno, coloro che lo fanno per rilassarsi (3,2%).
La sensazione soggettiva legata al fumo di marijuana è, per la maggior parte di quanti hanno risposto, di sostanziale indifferenza (24,0%) mentre un ulteriore 17,6% ne ribadisce il ruolo di facilitatore nei rapporti con gli altri.
Il consumo contemporaneo di alcol e marijuana è la regola per il 2,6% del campione.
La sperimentazione della cocaina ha coinvolto l’11% degli adolescenti intervistati: i maschi hanno sperimentato la sostanza con una frequenza quasi doppia rispetto alle coetanee femmine.
Il rapporto con la sostanza si è fermato ad una sola esperienza per il 4,9% dei maschi ed il 2,7% delle femmine, mentre si è trasformato in utilizzo sporadico per il 7,1% dei primi ed il 4,1% delle seconde.
La percentuale di adolescenti che hanno sperimentato la sostanza, nonché la percentuale di chi ne fa uso regolarmente sale progressivamente con l’età: i primi vanno dall’1,3% (4 casi) tra i 15enni al 21% tra i 19enni, mentre i secondi salgono dallo 0,6% all’1%.
Almeno l’8% degli intervistati ha dichiarato di aver provato ecstasy ed altre sostanze eccitanti. Rispetto all’utilizzo di droghe per via endovenosa, sono pari al 2,3% dei maschi e all’1% delle femmine gli intervistati che ne hanno sperimentato l’uso almeno un volta nella vita, con una percentuale complessiva del 1,6%.
I luoghi di maggiore utilizzo di cocaina e altre droghe sono risultati l’abitazione di amici (40,7% di quanti hanno risposto alla domanda) e la discoteca (23,7%). Altri luoghi menzionati con molta meno frequenza sono casa propria, la scuola, locali pubblici vari, nonché stadi e concerti, teatri o cinema.
Anche per queste sostanze, il consumo avviene di norma in compagni del gruppo dei pari. La principale motivazione addotta per spiegare l’utilizzo di queste sostanze è la pressione dei pari, seguono il bisogno di un aiuto per sentirsi bene, la voglia di provare emozioni forti, il bisogno di superare un momento di noia.
Anche l’esperienza sessuale è abbastanza diffusa tra gli adolescenti: hanno risposto di avere già avuto un rapporto sessuale completo il 46% degli intervistati.La prima volta avviene più spesso tra i diciannovenni ( 64,8%) ma ci sono anche quindicenni ( 18,1%) e tredicenni precoci (8,5%). Di solito, la scelta è legata al “grande amore” : la maggior parte di quanti hanno avuto un rapporto sessuale ha avuto un solo partner nel corso della vita.
Non ancora sufficientemente diffuso, nonostante gli allarmi, è l’utilizzo del preservativo: solo il 59,9% di quanti hanno dichiarato di aver avuto un rapporto sessuale ricorre al profilattico ( con una percentuale variabile: il 67,2% tra i 15enni e al 55,1% tra i 19enni).
Rispetto all’età cresce la proporzione di quanti fanno uso di alcol o droghe in occasione dei rapporti sessuali (dal 10,9% di quanti hanno avuto rapporti tra i 15enni al 21,8% tra i 19enni).
Tra gli intervistati sono rimaste incinte o hanno messo incinta un volta nella vita il 3,6% del campione (3,6% tra i maschi e 3,5% tra le femmine) e due o più volte lo 0,4% (0,7% dei maschi e 0,1% delle femmine).
Il rapporto con il cibo risulta essere abbastanza complicato tra le ragazze: sarebbero il 58,9% le ragazzine perennemente a dieta e con uno scarso interesse per l’attività fisica (4,5% contro il 27,1% dei coetanei maschi).
Abbastanza regolari le abitudini alimentari, con un’alta percentuali di ragazzi che siedono a tavola a pranzo e a cena (oltre l’85%). La colazione del mattino è meno gradita (due terzi del campione) mentre regge almeno un 50% di ragazzi che non rinuncia alla merenda.
Tra gli alimenti più diffusi: la frutta (61,4%), la verdura cruda o cotta ( 44,1% ).
Ha invece mangiato hamburger e sandwiches il 36,3% del campione e patatine fritte il 36,4% . Infine coloro che hanno mangiato biscotti, dolci, tartine o merendine sono il 78,1% degli intervistati. I locali più gettonati rimangono i fast food.
E per il tempo libero i ragazzi d’oggi vivono di televisione, play station ed internet. Nelle camere del 78,7% del campione c’è un computer, ma sono i videogames a riempire il tempo dei ragazzi, che passano, comunque, almeno tre ore davanti alla televisione di camera loro.
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