I sapori “made in Varese” conquistano le Olimpiadi
Cultura e gusto varesini si sono svelati sulle nevi dei Giochi. Nanni Svampa ospite d'onore: guarda i video
Prendete una comitiva di giornalisti, una bottiglia di Sebuino – cavallo di battaglia dei vini di Angera – un po’ di pane integrale e qualche fetta di salame prealpino, fateli sedere attorno ad un grande artista del cabaret del calibro di Nanni Svampa (guarda i video: 1 e 2) e il gioco è fatto, li avrete conquistati. Lo sanno bene gli organizzatori di Muse’s lake che per presentare le loro iniziative hanno preparato una serata coinvolgente, divertente e senza dubbio originale. A partire dalla location: Casa Max – il punto di ritrovo dei tifosi dello sciatore Max Blardone gestito dal Distretto dei Laghi – nella cornice viva e olimpionica del Sestriere, con l’arrivo della pista di slalom sulla porta.
E per parlare di un progetto che sposa il territorio non si può fare a meno di tirar fuori tipicità e assi nella manica. Non è un caso infatti che la presentazione di Muse’s lake sia stata accompagnata da una golosa vetrina di prodotti caratteristici del Varesotto: brutti e buoni di Gavirate, pesche di Monate, formaggella del luinese e olio di Sant’Imerio, solo per citarne alcuni. Prodotti che, come ha osservato Bruno Specchiarelli, assessore provinciale all’agricoltura, «hanno contribuito notevolmente alla crescita del settore agricolo varesino che è salito di 7,74 punti percentuali con cento aziende attive in più rispetto allo scorso anno. Non abbiamo grandi produzioni ma buoni prodotti che fanno della nostra provincia un territorio da vivere e da gustare sotto tutti gi aspetti».
E proprio lo scenario olimpico ha premiato per ultimo l’agricoltura varesina, scegliendo come simbolo della manifestazione una camelia del lago, fiore all’occhiello di un’azenda florovivaistica di Laveno. In corsa, per ottenere riconoscimenti ufficiali, ci sono poi gli asparagi di Cantello, il miele varesino e le piante acidofile del Verbano. «Sulla scia del vino di Angera si stanno portando avanti nuovi progetti per promuovere anche altre prelibatezze del territorio – ha spiegato Ignazio Bonacina, direttore della Coldiretti di Varese, l’associazione di categoria che ha allestito la vetrina a Casa Max -. L’Unione Europea sta diventando sempre più severa in materia di tutela delle produzioni locali e a livello nazionale alcuni iter sono stati pesantemente bloccati. Ma l’esperienza accumulata con il vino di Angera ci ha dato le capacità e le competenze per intraprendere la strada giusta per dare importanza al territorio e alle sue particolarità».
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