La Lega propone, il consiglio boccia
Non passano le mozioni del Carroccio per le targhe, l'inno, la bandiera e il Senato federale. Gualandris: "Persa un'occasione"
La polemica su inni, targhe, bandiere e Senato federale non poteva chiudersi a metà. Dopo la fine anticipata dell’ultimo consiglio, l’assemblea civica ha ripreso la discussione sulle mozioni presentate dal Carroccio. La Lega Nord ha proposto al consiglio gallaratese di votare l’adozione del simbolo della Regione Lombardia sulle targhe automobilistiche, di adottare una bandiera e un inno ufficiali e di decidere la localizzazione della sede del futuro Senato federale a Milano. Tutte bocciate, anche dai voti degli alleati di governo. La discussione è stata accesa. La maggioranza dei consiglieri del centrosinistra, fatta eccezione per Galli (Ds) e Selvagio (Margherita), ha abbandonato l’aula. Il capogruppo della Margherita ha attaccato duramente: «Non sono da prendere sotto gamba, qui si sta tentando un attacco frontale alla Costituzione e alla convivenza civile. Il comitato per la Costituzione ha raggiunto le 500 mila firme, il referendum si farà e allora i progetto leghista sarà fermato dalla volontà popolare».
A infervorarsi più di ogni altro è Fabio Castano, del gruppo misto in quota Alternativa Sociale: «L’Italia è una, la capitale e Roma. Non posso votare mozioni che vanno in un’altra direzione. Tutte queste mozioni sono superflue, ma è importante il progetto che sta alla base dell’agire leghista, che è sempre lo stesso: dividere il Paese, staccare la Lombardia e il Nord dal resto dell’Italia. Resta da capire qual è la Lega vera, se quella che fischia l’inno italiano a Saronno e brucia la bandiera tricolore o quella che parla di federalismo estensivo inserito in un progetto italiano». Dure anche le prese di posizione di Bosco (capogruppo Fi) «non condivido le prese di posizione della Lega Nord, mi sembra lontana dalla realtà», e Masci (Fi) «ribadisco la distanza forte a livello culturale dalla Lega Nord: sono temi vaghi, i problemi sono altri». Sulle stesse posizioni Galli (Ds): «Siamo qui a mezzanotte a discutere di aria federalista e questioni effimere. Ci sono questioni politiche ed economiche più importanti. La provocazione del Carroccio è chiara».
Amaro il commento di Stefano Gualandris (Lega Nord): «Si è persa una grande occasione per difendere i simboli della Lombardia. Mi avvilisce che questo territorio sia umiliato dalle ideologie di partiti del centrosinistra che simboli e progetti non ne hanno. Hanno usato queste mozioni in modo strumentale. Mi stupisce anche il voto della maggioranza, che dimostra di non avere a cuore il nostro territorio». Infine Selvagio, in chiusura: «Fa specie che la Lega parli di tradizione e valori locali, quando nello stendere la bandiera dei guinness hanno lavorato almeno 6/7 extracomunitari». Subito è giunta la smentita di Gualandris e del segretario cittadino leghista Matteo Ciampoli: «Si è inventato tutto».
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