“La mafia è bianca” proiettata al parlamento europeo

L'iniziativa è del centrosinistra. Sala gremita e aspre polemiche

Il 31 gennaio, in una sala del Parlamento Europeo gremita di persone, italiani e non, è stato trasmesso, su iniziativa di alcuni europarlamentari della sinistra italiana, il film-documentario "La mafia è bianca", incentrato sui legami esistenti in Sicilia fra mafia, politica e sanità. Oggigiorno, infatti, lo stereotipo del "mafioso" con coppola e lupara è stato sostituito da personaggi ben diversi, con camici e colletti bianchi – da cui l’ultima frase del film: «Se la mafia è bianca, come faccio a vederla?»

Presentando la pellicola di Stefano Bianchi e Alberto Nerazzini, i deputati Luigi Cocilovo (Margherita, membro del gruppo ALDE al PE – Alleanza dei Democratici e dei liberali per l’Europa), Claudio Fava (Ds, membro del gruppo Socialista al Parlamento Europeo – PSE), Umberto Guidoni (Pdci, membro del gruppo GUE/NGL – Gruppo Confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) e Giusto Catania (Prc, del gruppo GUE/NLG al PE) hanno denunciato la situazione siciliana, in cui il Presidente della Regione, Totò Cuffaro, candidato anche alle elezioni politiche come numero due della lista dell’Udc, è attualmente sotto processo con l’accusa di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. Catania ha aggiunto che "la vicenda di Cuffaro è unica in Europa; in qualsiasi altro paese non sarebbe infatti plausibile che un esponente delle istituzioni continui a svolgere le sue funzioni, malgrado sia gravato da un capo d’accusa così pesante".

La proiezione del film ha scatenato subito polemiche e contestazioni, fra cui quella del capogruppo dell’Udc al Parlamento Europeo Armando Dionisi, secondo il quale "Bruxelles non è "né un’aula di tribunale né un cinema", dal momento che ha "un ruolo istituzionale ben diverso" e l’attacco del centro sinistra è "strumentale, pregiudiziale ed ingiusto".

Al di là delle polemiche, l’inchiesta realizzata dai due ex inviati di Sciuscià porta nuovamente a riflettere sulla situazione della Sicilia; scioccante, non solo per gli stranieri, ma anche per noi italiani, l’intervista ad un padre di famiglia, disoccupato, che dice di poter dare da mangiare ai suoi cinque figli grazie a degli "amici", dichiarando che si sta meglio con la mafia, che senza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Febbraio 2006
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