“Non ci si può più limitare a vivere la giornata”
Con Alfredo Ambrosetti e Renzo Dionigi presentato il libro “Strategia d’impresa” di Alberto Onetti e Enrico Cotta Ramusino
Nella giungla dell’economia non si sopravvive con l’intuito. Serve una marcia in più, qualcosa che permetta di capire dove si vuole andare e come fare per arrivarci. È nato per questo “Strategia d’impresa” il nuovo volume edito dal Sole 24 Ore e firmato da Alberto Onetti ed Enrico Cotta Ramusino. Entrambi docenti universitari, entrambi aziendalisti animati da quella che chiamano la “grande passione per le aziende e le organizzazioni economiche”. Il loro libro è stato presentato questa sera all’aula magna dell’Università dell’Insubria dove Alberto Onetti è professore di economia e gestione delle imprese internazionali e dove anche Enrico Cotta Ramusino, ordinario di finanza aziendale all’Università di Pavia, ha insegnato per anni.
«Parlare ora di strategia d’impresa non è solo un vezzo manageriale ma un modo molto significativo per trovare una strada che permetta di difendersi e giocare bene nella sfida della globalizzazione – ha commentato Gianfranco Fabi, vicedirettore del Sole 24 Ore e moderatore dell’incontro – conoscere i competitors, capire le opportunità e le minacce è fondamentale. La strategia assomiglia molto ad una partita di scacchi, per vincere il giocatore deve conoscere e prevedere una mossa in più dell’avversario».
Mosse decisive che diventano ancora più limpide quando le si osserva nella realtà. Cosa ha permesso all’”I-Pod di Apple di stravolgere il mercato dei lettori mp3? Cosa ha reso i “Quattro salti in padella” di Findus una rivoluzione nelle abitudini alimentari degli italiani? Un denominatore comune: le scelte strategiche. Scelte che, come spiega Cotta Ramusino, «si compiono quotidianamente, lavorando, formulando ipotesi, verificandole, correggendole e spesso riformulandole. Non esiste una ricetta per fare strategia. Noi abbiamo cercato di trasmettere il metodo, i sistemi, i modelli. Per farlo abbiamo scelto di essere sintetici e schematici e di avvicinare ad ogni passaggio teorico uno o più casi pratici di successo o di fallimento. Essi servono per fare i conti, sono la sfida dello studioso, servono a dimostrare se le idee e le teorie si sono avverate».
«Fare impresa oggi – ha aggiunto Onetti – è un lavoro terribilmente difficile e gli incessanti cambiamenti ambientali e del mercato sono il motore di questa complessità. Le regole del gioco cambiano di giorno in giorno, anche le scelte più semplici hanno bisogno di competenze strategiche e organizzative e le imprese devono sapere bene come comportarsi».
Accanto agli autori, a Gianfranco Fabi, a Rossella Locatelli, preside della Facoltà di economia e Renzo Dionigi, rettore dell’Insubria era presente anche Alfredo Ambrosetti, presidente e fondatore dell’omonima società di consulenza e che con storie di scelte strategiche fa i conti ogni giorno. «Capire cosa si intende quando si parla di strategia è la prima difficoltà da superare. Tutto ciò che sperimentiamo ogni giorno è ricco di alternative, dalla scelta della vacanza ideale alle decisioni istituzionali. La strategia è il “come” per conseguire il “cosa”. Occorre capire chi si è e dove si vuole arrivare».
Un discorso che va oltre la semplice quotidianità aziendale ma che trova radici ovunque anche e necessariamente nella vita e nelle scelte politiche. «Ogni territorio, dalla città alla provincia alla regione – ha concluso Ambrosetti – deve dotarsi di un percorso strategico. Non ci si può più limitare a vivere la giornata, occorre una costante visione del futuro. Quella che stiamo vivendo è un’epoca di grande discontinuità e le imprese, le istituzioni, gli individui che prima navigavano in piccoli specchi d’acqua si sono trovati di colpo a dover fare i conti con le turbolenze di un grande oceano».
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