Parco Pineta, al via l’operazione salvataggio anfibi
L’ente naturalistico ha lanciato la campagna per trovare altri volontari che diano una mano a rospi e rane ad attraversare la strada
Prosegue anche nel 2006, l’operazione salvataggio anfibi, giunta ormai al suo quarto anno di esperienza. L’iniziativa, operata da una cinquantina di volontari, consiste nel permettere agli anfibi del Parco, per la maggior parte rospi comuni e rane rosse, di giungere sani e salvi alle pozze d’acqua, loro naturale luogo di riproduzione. Impresa non facile per quella parte di popolazione anfibia che si trovi a dover attraversare, in orari serali e notturni, una strada trafficata. L’ente Parco Pineta ha quindi lanciato la campagna per trovare altri volontari che diano una mano a questi anfibi.
L’operazione si compie generalmente in due fasi; una prima fase preparatoria consistente nella predisposizione delle barriere di salvataggio, semplici strisce di tessuto od altro materiale, dell’altezza di circa mezzo metro, fissate a paletti in legno, parallelamente alla strada interessata dall’attraversamento. Lo scopo evidente delle barriere è quello di impedire fisicamente agli anfibi l’attraversamento delle strade.
Nella seconda fase, con l’aiuto dei volontari, i piccoli animali vengono prelevati, deposti in secchielli e portati, ormai al sicuro, nelle pozze o nelle loro immediate vicinanze.
Per quanto attiene al territorio del Parco, due sono i punti a rischio attraversamento. Uno sulla provinciale Tradate Castelnuovo Bozzente, l’altro in comune di Appiano Gentile nei pressi della cascina Fornace, entrambi protetti da barriere.
Questo tipo di operazione al di la dell’aspetto educativo e di informazione, comunque fondamentale, permette ogni anno il salvataggio di circa 3000 tra rospi comuni (70%) e rane rosse (30%). Il periodo dell’operazione si situa normalmente, nel mese di marzo, e prosegue per circa 10/15 serate a seconda del clima; per gli anfibi sono ottime le serate piovose.
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