Buon lavoro
La guida della città torna nelle mani della politica. Varese per la seconda volta in quindici anni ha avuto la sventura di un commissariamento, ma la fortuna di avere un buon commissario. Questa resta comunque una gestione straordinaria, anche se i cittadini non sembrano essersene accorti.
Da oggi, malgrado la maggioranza sia sempre la stessa, si cambia. La giunta di Fontana presenta alcuni elementi interessanti. Sarà anche figlia del mai tramontato manuale Cencelli, in cui i partiti si spartiscono le responsabilità di governo, ma almeno questi hanno indicato i loro massimi esponenti. Nell’esecutivo ci sono infatti i responsabili cittadini di Lega, Udc e Forza Italia. Un segnale di forza e di impegno per le forze politiche. Il secondo elemento è dato dalle competenze. Se è vero che l’appartenza politica è il primo dei requisiti molte scelte sono poi state dettate anche da personali capacità professionali.
Una giunta, ad eccezione di Federiconi e Navarro, con un’età media bassa e con due anime. Da una parte i “vecchi” con passate esperienze amministrative: Binelli, Zagatto, Ermolli e Giordano e dall’altra Grassia, Agrifoglio, Carella, Tomassini, Federiconi e Navarro al debutto in qualità di assessori.
Varese rimane un forte baluardo per la Lega e forse per questo ha voluto un forte controllo degli assessorati legati al territorio e alla cultura. La coesione che oggi è forte tra i partiti della Cdl potrebbe essere anche l’elemento di criticità se i varesini non saranno capaci di non farsi condizionare da possibili nuovi scenari nazionali.
Quanto all’opposizione, una parte importante ha una grande opportunità: raccogliere tante indicazioni degli elettori che, pur non facendola vincere, hanno sostenuto i partiti che ora siederanno in consiglio comunale. Ds e Margherita uniti con Antonio Conte potrebbero avere il gruppo consigliare più numeroso. Non è solo una questione di numeri, ma una prima risposta di voglia di cambiamento che tanti cittadini hanno espresso. Il ruolo dell’opposizione è importante, ma va ripensata sapendo svolgere un delicato compito di controllo, di pungolo, ma anche di attenta proposta. La valorizzazione di un uomo esperto come Conte può essere quella marcia in più e quel ponte utile anche verso chi governa.
Tutti elementi che riguardano da vicino gli “addetti ai lavori”, siano essi politici, giornalisti o i cosidetti opinion leader. La città non guarderà tanto a questi aspetti, ma alla reale capacità di saper governare, di saper cogliere gli elementi di cambiamento e le necessarie risposte che un’amministrazione deve saper dare. Di questioni e di opportunità ce ne sono tante e Varese è rimasta per troppo tempo a guardare crogiolandosi su un suo passato più o meno glorioso.
La passata amministrazione lascia, oltre a qualche strascico giudiziario del suo ex sindaco, solo il vuoto. I cittadini hanno voluto lo stesso credere alle promesse delle stesse forze politiche. Attilio Fontana ha una maggioranza solida e che si è dimostrata coesa. Ha dieci uomini su cui puntare e con cui dividere le responsabilità. Da oggi potrà lavorare. A lui, ai suoi collaboratori e a quanti si impegneranno nei prossimi cinque anni, siano tra i banchi della maggioranza, quanto dell’opposizione, un augurio di buon lavoro.
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