Giovani adolescenti, cresce la fiducia nel futuro
Da un'indagine di Confesercenti-publica.swg sugli adolescenti si scopre che i lavori più ambiti non sono più la velina e l'attore ma nemmeno il medico e l'ingegnere.
Dividono la giornata tra studio, amici, musica e tv, guardano con preoccupazione al mercato del lavoro ed al rischio incombente di guerra e del terrorismo internazionale. Credono nella politica, nella famiglia e nelle istituzioni. Da grandi faranno i medici o gli avvocati, ma saranno decisamente meno che in passato: aumenteranno cuochi, agenti di viaggio e commercianti mentre pochi, anzi pochissimi, sceglieranno la carriera di manager, carabiniere o assistente sociale.
E’ questo, in estrema sintesi, l’identikit tracciato dall’indagine Confesercenti- publica.Swg sui giovani e la società su un campione di ragazzi tra i 14 ed i 18 anni, presentato ieri dal presidente nazionale della Confesercenti, Marco Venturi, alla presenza del ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, On. Giovanna Melandri.
Quello che emerge è dunque un giovane attivo, responsabile, consapevole, ottimista ma anche preoccupato per il proprio futuro. Promuove le forze politiche (il 79% del campione ha dato giudizi positivi, contro il 68% del 2004), l’Unione Europea (97%), le forze dell’ordine (91%), la magistratura (l’89% la giudica positivamente), la scuola (promossa dall’81% degli intervistati contro il 69% del 2004), e la famiglia (97%). Questi i dati riguardanti la società in cui vive ma allo stesso tempo è forte la preoccupazione per il proprio futuro, per quello del proprio Paese e per le sorti del pianeta. In testa ai motivi di preoccupazione resta la carenza di posti di lavoro (18% rispetto al 22% del 2004), insieme alla paura della guerra (15%). Aumenta, seppur di poco, la percentuale di coloro che temono il terrorismo (dal 13 al 14%), la criminalità (dal 9 al 10%) la povertà (dal 9 al 10%) e l’andamento dell’economia (dal 5 al 7%), insieme al problema della droga (8%). Violenza e droga rappresentano motivi di forte allarme per i giovani all’interno delle scuole: il 34% degli intervistati indica nello spaccio di droghe il reato più diffuso, seguito dalle molestie sessuali (22%), da atti di violenza (16%) e da furti (13%).
Quanto alle aspirazioni lavorative, perdono terreno le professioni più gettonate in passato come medico (dal 16 al 9%), ingegnere (dal 10 all’8%), avvocato (dal 7 al 6%) e programmatore (dal 5 all’1% delle preferenze), mentre aumenta l’attenzione sui lavori legati al commercio, al turismo ed alla ristorazione: raddoppiano gli aspiranti cuochi, i camerieri ed i musicisti, aumentano gli agenti di viaggio, e le hostess. Ben lontano dalle aspettative lavorative degli under 18 è invece un ruolo da carabiniere, poliziotto, finanziere o assistente sociale, così come da manager.
“E’ un quadro importante quello che ci offrono i risultati dell’indagine perché ci permette di capire le preoccupazioni, le aspettative, le abitudini, le scelte dei nostri giovani, il rapporto con la politica e con le istituzioni, con la droga e la violenza, con la famiglia e con i coetanei. La società del futuro si costruisce oggi ed è importante sapere se le scelte di oggi preparano prospettive di successo per il nostro Paese o di difficoltà”.
“Il futuro dell’Italia è sicuramente legato all’innovazione, alla ricerca, allo sviluppo della qualità: quanti ricercatori, quanti ingegneri, quanti tecnici specializzati produrranno le ultime generazioni di giovani? -si chiede nella sua analisi Confesercenti – Le scelte scolastiche, con 2 milioni di iscritti a licei scientifici ed istituti tecnici su un totale di 2,5 milioni di alunni fanno ben sperare".
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