La Liuc è un marchio, da non omologare

Cinquecentosessantatre neo laureati: emozionati, sorridenti, soddisfatti! Erano loro i protagonisti della grande serata organizzata dalla Liuc per salutare, appunto, i suoi "ex".
Nell’incantevole scenario del parco secolare, Il presidente Paolo Lamberti e il rettore Gianfranco Rebora hanno salutato i neo laureati invitandoli a tenere sempre l’ateneo come punto di riferimento per ogni scelta della vita, per qualsiasi esigenza di orientamento, per le richieste di formazione ulteriore: «L’università è un luogo dove si deve tornare periodicamente – ha ricordato il rettore – Un luogo di scambio e di confronto di esperienze, di idee vincenti. Il successo dei nostri corsi è legato proprio alla capacità di offrire una didattica più partecipata, più dinamica».

Con il 95% dei suoi laureati introdotti nel mondo del lavoro entro l’anno, il tempo medio di attesa di un impiego di 46 giorni, la Liuc si pone, indubbiamente, tra gli atenei più prestigiosi: «La tendenza è quella di rendere più facili gli studi – ha denuncia il preside Lamberti – ma nel nostro DNA c’è l’impronta della perfezione, dell’alta qualità e queste sono doti che ci vengono riconosciute dal mondo del lavoro con cui siamo in stretto contatto. le nostre lezioni abbinano sapere teorico ed esperienza pratica. Prova ne sono i 697 stage svolti nel 2005, le 86 convenzioni con università straniere di 31 paesi. Siamo sorti come università d’avanguardia. L’augurio è quello di non lasciarci omologare».

Ad uno ad uno, i 563 neo laureati hanno vissuto il brivido dell’incoronazione ufficiale. Per 47 di loro c’era anche l’ulteriore soddisfazione della lode. In tutto sono 4106 i laureati Liuc, ormai parte integrante del mondo del lavoro. Il marchio di Castellanza si rafforza.