Presentato Piano socio-sanitario 2006-2008
Il presidente Macconi: «Al passo con esigenze nostra società»
Le linee guida del Piano socio-sanitario regionale (Pssr) per il triennio 2006-2008, per quanto riguarda gli aspetti legati ad ASL e Aziende Ospedaliere, sono state presentate questa mattina in Commissione “Sanità”, presieduta da Pietro Macconi (AN), dall’assessore Alessandro Cè.
Gli indirizzi per le politiche della famiglia e della solidarietà sociale verranno illustrate successivamente dall’assessore Giancarlo Abelli.
“La sfida di questo Piano – dice il presidente della Commissione Macconi – è proseguire sul percorso di riforma del sistema socio-sanitario e sociale in Lombardia per tenerlo al passo con le esigenze della nostra società”.
Tema prioritario del provvedimento è la rete dei servizi. Il Pssr prevede un modello organizzativo strutturato su tre livelli di erogazione: assistenza ospedaliera a media e alta tecnologia; specialistica, diagnostica terapia e assistenza ospedaliera generica; prevenzione, medicina di base, attività socio-sanitaria e farmacia.
Tra gli altri punti previsti in materia di sanità, l’intenzione di istituire un “Tavolo del Terzo Settore Sanitario”, una forma di sussidiarietà orizzontale in grado di sostenere in maniera significativa anche il volontariato in sanità.
Nel Pssr particolare attenzione viene posta su medici di medicina generale, sui pediatri di libera scelta e sugli operatori sanitari di comunità che, insieme ad altre figure già presenti sul territorio, daranno forma ad un “governo unitario dei servizi socio-sanitari.
Considerando l’istituzione della Provincia di Monza che porterà ad una diversa articolazione territoriale di alcune ASL, il Piano prevede la possibilità di rivedere l’assetto complessivo dell’ area metropolitana milanese per un migliore coordinamento ed una efficace integrazione dei servizi sanitari e sociosanitari.
La strada del “federalismo regionale”, cioè nelle intenzioni del Pssr il pieno ruolo di governo della Regione rispetto ai compiti di gestione ed organizzazione dei servizi delle ASL, intende portare queste ultime a coinvolgere sempre più Comuni, Province e Comunità Montane nelle scelte programmatiche mentre alla Regione spetta il ruolo di finanziatore e di Ente competente in materia di attività di indirizzo, coordinamento e monitoraggio dell’erogazione dei servizi oltre che di determinazione dei livelli qualitativi e quantitativi appropriati.
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