Raffaele Cattaneo incontra il ministro albanese Genc Ruli
Formigoni: Regione Lombardia vuole diventare il primo partner dell'Albania
Il presidente della Regione Lombardia, insieme al sottosegretario Raffaele Cattaneo, ha ricevuto oggi la visita del ministro dell’Economia albanese Genc Ruli.
"Regione Lombardia – ha sottolineato Formigoni – vuole diventare il primo partner dell’Albania, e per questo non solo vogliamo continuare i rapporti già iniziati, ma anche incrementare la collaborazione dove il nostro sistema di conoscenze e competenze può essere di aiuto alla loro crescita".
Atto importante, compiuto oggi stesso, la firma di un accordo tra Aem e la compagnia elettrica nazionale albanese Kesh in tema di energia, avvenuta al termine del seminario: "Albania un mercato vicino da conoscere, opportunità e strategie per operare con successo sul mercato albanese".
L’accordo è il risultato dei proficui rapporti che intercorrono tra l’Albania e la Lombardia e che si è recentemente concretizzato con una missione, nello scorso febbraio a Tirana e Scutari del sottosegretario Cattaneo.
"Proprio dal tema dell’energia – ha detto Cattaneo – vogliamo avviare una collaborazione con Aem e le altre ex municipalizzate lombarde che sono viste come modello di successo e di proficua collaborazione. L’Albania – ha aggiunto Cattaneo – è cresciuta ed è piena di opportunità per i nostri imprenditori e i settori nei quali sarebbe auspicabile sviluppare una forte azione di promozione degli investimenti e che sono, oltre a quello dell’energia, le infrastrutture, le public utilities, il tessile e l’abbigliamento, senza dimenticare il settore bancario e finanziario, la cui crescita e apertura rappresenta condizione necessaria per lo sviluppo di tutte le relazioni comuni".
"Dal rapporto con una Regione così avanzata come la Lombardia – ha sottolineato Ruli – l’Albania può trarre solo giovamento, tenuto conto che quello che manca agli albanesi sono proprio i punti di forza dei lombardi, vale a dire una grande formazione professionale abbinata all’uso delle più moderne tecnologie".
Dal canto suo Formigoni, che ha ricordato come in Lombardia risiedano 87.000 albanesi regolari, metà dei quali con un contratto a tempo indeterminato e che talvolta sono addirittura titolare di un’impresa, ha assicurato che "Regione Lombardia accompagnerà i nostri imprenditori in Albania per dimostrare loro come in questo momento sia vantaggioso investire in una terra vicina e dove la qualità dei prodotti è molto alta, spesso
più che da noi, e la manodopera a basso costo".
La prossima missione in Albania delle imprese lombarde è
prevista per il prossimo mese di ottobre.
I rapporti tra Lombardia e Albania durano da diversi anni. Nel 2001 bambini e ragazzi albanesi con particolari patologie e che necessitavano di interventi chirurgici di alta specializzazione, sono stati curati in ospedali lombardi. La collaborazione sanitaria è poi continuata con una serie di stage offerti dagli ospedali della nostra Regione ai medici albanesi che hanno potuto così migliorare la loro formazione.
Sempre nel 2001, su proposta del presidente Formigoni, la Giunta regionale ha stanziato 90 milioni per il recupero di una parte importante del patrimonio artistico (circa 400 icone di inestimabile valore e la struttura del Museo Onufri che le ospita) della città di Berat.
Nel 2004 Formigoni ha incontrato il presidente Albanese Alfred Moisiu per una collaborazione sulla formazione professionale, la cultura, la salute e l’assistenza sanitaria.
La Lombardia è seconda nella graduatoria delle Regioni
esportatrici in Albania con la Puglia al primo posto e seguita da Emilia-Romagna e Marche.
"L’interscambio commerciale tra Lombardia e Albania – ha
aggiunto Raffaele Cattaneo – è considerevolmente aumentato negli ultimi anni passando dal 21,8% al 37,9% del 2004".
I principali prodotti importati dall’Albania in Lombardia nel 2005 sono stati i metallurgici che hanno rappresentato oltre il 50% del totale, seguiti da abbigliamento e pellicce.
Le esportazioni verso l’Albania sono invece macchine e
apparecchi meccanici, macchine e apparecchi elettrici e articoli di abbigliamento.
"L’opzione economica che ci si presenta, collegata a quella culturale – ha concluso il sottosegretario Cattaneo – non deve essere una semplice linea di comunicazione quanto piuttosto un insieme coordinato di infrastrutture di collegamento viario, umano e culturale, accompagnato da un comune impegno per lo sviluppo coordinato delle infrastrutture necessarie per trasformare il Corridoio 8, che punta a sviluppare i rapporti e le reti tra l’Oriente settentrionale e il Medio Oriente, in un effettivo volano di sviluppo".
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