Svincolo Saronno Sud: a proposito di fatti e di parole
Il Comitato Intercomunale Cittadini Attivi No allo Svincolo ribatte al sindaco di Saronno sull'opportunità del progetto legato all'ampliamento dell'autostrada A9
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Comitato Intercomunale Cittadini Attivi No allo Svincolo è stato oggetto nei giorni scorsi di un pesante attacco da parte del sindaco Gilli a proposito dell’appello inviato ai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture perché cancellino dal progetto di ampliamento dell’autostrada A9 lo svincolo Saronno sud e attuino una seria e coordinata progettazione della viabilità nel nostro territorio.
Tutte chiacchiere inutili, secondo Gilli, che non producono nulla. Lui sì, che fa i fatti concreti! Sarà così, ma intanto apprendiamo che nel corso della Conferenza dei Servizi tenutasi a Roma il 9 giugno, tali ragioni, portate con forza in primo luogo dall’Amministrazione uboldese, sono state oggetto di attenzione da parte proprio del Ministero dell’Ambiente, che ha sospeso l’iter legislativo, invitando gli Enti competenti e la Società Autostrade ad aprire un dialogo con Uboldo per approfondire il problema e chiarire i numerosi punti critici del progetto.
Fuori da ogni polemica inutile, rifiutiamo in primo luogo la logica della guerra dei campanili: il Comitato è intercomunale e vede la partecipazione di cittadini di tutti i paesi della zona, Saronno compreso, uniti dalla consapevolezza che i problemi del traffico, dell’inquinamento e della qualità della vita non conoscono confini municipali.
Detto ciò, rispondiamo volentieri a Gilli, che accusa il Comitato di proporre una soluzione alternativa sbagliata e insufficiente, e cioè la riqualificazione viabilistica dell’area Lazzaroni- Esselunga, per giunta senza dire con quali soldi procedere.
Curiosamente afferma però che il comune di Saronno procederà, da solo e con le sue ingenti risorse a realizzare tale opera.
A parte qualche evidente problema di logica (la sistemazione del crocevia, allora, serve o non serve? Gilli afferma che non serve, ma la vuole ugualmente, e a carico dei cittadini di Saronno!), che cosa ne penseranno i contribuenti saronnesi di un’amministrazione che spende i soldi dei propri cittadini anziché quelli della Società Autostrade, visto che tale società si dichiara disponibile a investire somme ingenti per risolvere i problemi di viabilità della zona? Ci lascia forti dubbi la scelta di Gilli, che destina i fondi messi a disposizione da Società Autostrade alla realizzazione di uno svincolo dannoso e, questo sì, davvero di dubbia utilità, mentre carica sul bilancio comunale gli oneri della riqualificazione dell’area Lazzaroni-Esselunga, la cui necessità è sotto gli occhi di tutti. Lasciamo ai saronnesi la valutazione di tale comportamento.
Stupisce, poi, che venga criticata da Gilli la trasformazione della già Lazzaroni in centro logistico: si tratta innanzitutto di un’area già a destinazione industriale, e tale ¨è rimasta, senza che altro territorio sia stato consumato, e i pochi camion che da lì escono e si infilano direttamente nella vicina autostrada, a poche decine di metri, sono ben poca cosa in confronto alle migliaia di auto che avrebbero invaso le strade della zona se l’Amministrazione uboldese non avesse detto no al progetto Aries , (progetto che prevedeva la realizzazione di cinema multisala, discoteche e mega-centro commerciale con 60 punti vendita!). Ci si stupisce ancor di più di tale critica e dell’appello ai Comuni limitrofi a limitare nuovi insediamenti commerciali, quando si sa che l’amministrazione saronnese ha autorizzato l’ampliamento dell’Esselunga con relativo parcheggio nell’area adiacente l’edifico ex Lazzaroni, decisione, questa sì, che comporta un deciso peggioramento della già critica viabilità, come Gilli stesso afferma, peggioramento che i cittadini di Uboldo si sobbarcheranno, mentre francamente non si vedono i vantaggi di cui gli stessi si approfitterebbero largamente.
Giudichino i cittadini chi amministra sul serio" è il quesito finale posto da Gilli. Non abbiamo dubbi: noi preferiamo chi cerca il confronto e le decisioni condivise con ogni mezzo a sua disposizione, che siano discorsi, appelli o manifesti, piuttosto che chi procede direttamente con i fatti usando i soldi dei suoi contribuenti.
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