Un premio è disonorevole? No se è il “Ponte Magico”
Presentato al Castello di Masnago il concorso letterario di Lavena Ponte Tresa. Manoscritti anche da Malta, inghilterra e Svizzera
Puo’ esistere un castello senza ponte levatoio? No. E nel caso di quello di Masnago che non ce l’ha, ci ha pensato l’amministrazione di Lavena Ponte Tresa a portarglielo. Un ponte immaginario, o meglio, magico. Tra affreschi del gotico internazionale, risalenti al1400, fortilizi medievali e torri merlate si è tenuta la presentazione della quarta edizione del "Ponte Magico", premio letterario istituito dal comune che si affaccia sul Ceresio al confine con l a Svizzera. All’organizzazione del concorso sono arrivati 200 racconti da ogni parte d’Italia, ma anche dall’Inghilterra, da Malta e almeno 50 dai cugini elvetici, a dimostrazione del forte legame che c’è tra i due Paesi. «Sono orgoglioso e contento di avere ereditato questo premio – ha detto il sindaco Pietro Vittorio Roncoroni, appena eletto all ultime amministrative – e ringrazio l’ assessore alla cultura Vanessa Provini per averlo fatto nascere. A Lavena Ponte Tresa il ponte è un’icona della vita: gli italiani lo attraversano per andare a lavorare in Svizzera e gli svizzeri per venire in Italia a fare shopping. Uno scambio che il Ponte Magico ben sintetizza come scambio culturale».
(foto sopra, da sinistra: Costantino Lazzari, Giovanna Falco, Filippo Brusa, Patrizia Rigamonti e Pietro Vittorio Roncoroni)
L’età degli scrittori varia dagli 11 ai 65 anni. Il regolamento del concorso, però, impone il compimento del sedicesimo anno di età per poter partecipare. E così alla caparbia e talentuosa undicenne di Novara il comitato organizzatore ha deciso di consegnare un premio speciale. I cinque finalisti sono stati scelti in varie fasi: una prima selezione fatta da cinque esperti (Costantino Lazzari, Rosa Zanotti, Anna Chiara Cavallone, Sara Martinelli, Neva Kolman); una seconda selezione fatta da una giuria popolare formata da bambini delle scuole elementari di Lavena Ponte Tresa che hanno letto in classe, insieme agli insegnanti, le fiabe; una terza fase con una giuria finale (Betty Colombo, Mariella Di Blasio, Mino Milani, Barbara Schiaffino, Andrea Valente).
Il 24 giugno alle ore 21 , nel piccolo anfiteatro di piazza San Giorgio a Lavena Ponte Tresa, avverrà la premiazione dei cinque finalisti.
«Per il criterio di scelta – ha spiegato Patrizia Rigamonti, presidente della Commissione cultura – abbiamo suggerito il rispetto e la presenza dello schema di Vladimir Propp, l’antropologo russo che ha teorizzato la struttura della fiaba, ovvero: equilibrio iniziale, rottura dell’equilibrio, peripezie, ristabilimento dell’equilibrio».
«Non è stato facile – aggiunge Costantino Lazzari, uno dei selezionatori delle fiabe – su 200 elaborati occorrevano dei criteri oggettivi. Utile è stato l’incontro con le maestre a contatto con in bambini e con i membri della commissione cultura. Infatti non è detto che gli scrittori, o per lo meno tutti, conoscano lo schema di Propp. Comunque noi avevamo a disposizione un voto da 1 a 10 e alla fine ciascuno di noi cinque ha presentato una tabella con i voti, su cui si è fatta la media. È stato interessante vedere le differenze dei giudizi, in alcuni casi si oscillava dal due all’otto. E comunque è stato un giudizio trasparente, veritiero e ineccepibile anche perché poi gli scritti hanno dovuto superare quello più autorevole dei bambini, che componevano la giuria popolare».
I premi letterari non fanno gli scrittori. Filippo Brusa, vicepresidente della commissione cultura di Lavena Ponte Tresa e moderatore della conferenza stampa, ricorda una frase di Paul Léautaud: «Uno scrittore che riceve un premio letterario è disonorato» e aggiunge «ma un premio che è un ponte magico tra il mondo dei bambini e degli adulti non potrà mai essere disonorevole».
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