Zamark, un anno di cassa integrazione ai 40 dipendenti

L'azienda cesserà in maniera definitiva l'attività entro il 28 agosto

Nel corso dell’ultimo incontro è stata raggiunta un’ ipotesi di accordo con l’azienda per la situazione Zamark.

L’azienda ha confermato la scelta di chiudere l’attività presente a Somma Lombardo. L’ipotesi di accordo, che verrà presentata, valutata e sottoposta al giudizio dei 40 dipendenti nei prossimi giorni, definisce le modalità per completare le produzioni ancora in fase di realizzazione presso l’azienda, la chiusura dell’attività produttiva entro il 28 agosto, la sospensione dei dipendenti e la richiesta di intervento della cassa integrazione speciale per 12 mesi per dare una copertura retributiva e contributiva agli stesse.

Nello stesso periodo l’azienda cesserà definitivamente la produzione, anche se i dipendenti rimarranno in carico alla stessa.

Al termine della cassa integrazione speciale ci sarà il licenziamento di tutti e la messa in mobilità.

La mobilità, diversa a secondo l’età dei lavoratori licenziati, avrà una copertura contributiva e retributiva dai 12 ai 36 mesi e le aziende che assumeranno questi dipendenti potranno usufruire di agevolazioni contributive.

Inoltre si sono definite le modalità di pagamento delle retribuzioni e delle spettanze maturate e l’accordo prevede un aiuto economico per i dipendenti che fra un anno verranno licenziati e messi in mobilità.

Il percorso della trattativa era determinato della scelta aziendale di chiudere l’attività e l’ipotesi di accordo doveva partire da queste condizioni non modificabili: gli stessi dipendenti in questi giorni avevano molto chiaro lo sbocco possibile e le condizioni poste dalla nuova proprietà.

C’è la possibilità che una parte delle attività attualmente fatte dalla Zamark vengano acquisite da una nuova società che continuerà a produrre presso uno degli stabilimenti di Somma Lombardo: il sindacato interverrà se questa ipotesi diventerà ufficiale per definire con la nuova azienda le condizioni che verranno applicate ai dipendenti (che dovranno essere scelti tra quelli messi in cassa integrazione e poi in mobilità). Si parla di una decina di persone che dovranno produrre una parte della componentistica.

Solo parzialmente soddisfatti i sindacati : «Poteva avere una conclusione diversa l’intera vicenda? – si domandano Rinaldo Franzetti, Fim Cisl, ed Enzo Degano, Fiom Cgil – A questa domanda gli unici che potevano dare una risposta positiva sono i nuovi proprietari che hanno acquisito il marchio e la tecnologia Zamark: il loro silenzio purtroppo conferma che non erano interessati a mantenere tale "capitale" a Somma Lombardo».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Giugno 2006
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