Bagarre in consiglio dopo la sfiducia all’assessore Zezza

Magrin (capogruppo maggioranza) attacca il sindaco che riceve la solidarietà dalla Lega. L'interessata: "Nessuna spiegazione, sono molto delusa"

Nervi tesi a Gemonio (foto: la chiesa di San Rocco) nella compagine di maggioranza che sostiene il sindaco Fabio Felli. Una situazione figlia di quanto è successo poche settimane fa, quando lo stesso primo cittadino ha tolto la delega ad Elena Zezza, fino ad allora assessore esterno alla sanità, in quota Lega Nord.
Una decisione giunta dopo che lo stesso Felli aveva consultato la locale sezione del Carroccio e gli altri consiglieri vicini o iscritti alla stessa Lega i quali avevano dato il proprio assenso. Venerdì sera però, nel consiglio comunale si è registrata una spaccatura da parte del capogruppo di maggioranza Francesco Magrin, il quale ha protestato per l’accaduto attaccando Felli con un lungo intervento in cui ha richiesto le motivazioni del "siluramento" di Zezza, parlando di "decisione bulgara".

«La decisione di togliere la delega a Zezza – spiega il sindaco – non deriva da alcun fatto grave e in questo voglio tranquillizzare i cittadini. Semplicemente il rapporto si era logorato, a causa di tanti piccoli problemi causati da vedute differenti: credo sia nell’interesse di tutti interromperlo per non penalizzare il lavoro da fare in quel settore». Sulla protesta del consigliere Magrin, il primo cittadino non si scompone: «Magrin ha preso una posizione su quel punto, ma poi ha continuato a votare con la maggioranza. Sulla mancata informazione sottolineo che, nella riunione in cui ho comunicato la decisione sull’assessore Zezza, Magrin era assente».

Elena Zezza dà invece una versione diversa dei fatti: «Io sto ancora aspettando che il sindaco mi comunichi i motivi della mia esclusione. La sua mi sembra una condotta scorretta non solo nei miei confronti ma anche in quelli dei cittadini, dato che neppure in consiglio sono state date risposte in merito. Risposte che gli ho chiesto anche in privato ma che non ho avuto: per questo sono molto delusa. Tra l’altro mi risulta che la comunicazione ai consiglieri sia stata data dieci giorni dopo la decisione: non è così che si lavora in gruppo». Sul mancato appoggio da parte della Lega, l’ex assessore replica: «Io continuo a far parte di questa formazione politica (Zezza ha una tessera da sostenitore ndr) nella quale credo. Non credo invece ai finti leghisti, perché non basta una maglietta verde per appartenere al movimento».

La locale sezione della Lega però è solidale con Felli, sia per bocca degli altri consiglieri, sia attraverso le parole del segretario di circoscrizione Massimo Motti. «Il nostro gruppo ha sempre dialogato con il sindaco ed ha condiviso la scelta di togliere la delega all’assessore Zezza. Magrin non può parlare a nome della Lega sia perché era stato avvisato per tempo della decisione, sia perché non è un militante ma un simpatizzante. Ha fatto la sua scelta senza tener conto delle spiegazioni che gli sono state date».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2006
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