Bellinzona-Luino in tunnel, se ne parlerà in un convegno
All'appuntamento,che dovrebbe tenersi a Luino a settembre, è stato invitato anche il ministro Di Pietro. L'obiettivo: rilanciare il secondo binario in galleria tra Bellinzona e Laveno
C’è chi ci crede ancora in quel fascio di binari che da 125 anni si snoda tra Bellinzona, Luino e Novara. E lo fa con un convegno che a settembre dovrà riportare all’attenzione dell’opinione pubblica la costruzione di un secondo binario su questa importante tratta per la gran parte in galleria. Il progetto c’è sulla carta e in ambienti ferroviari se ne parla da tempo sotto il nome di "Gronda Ovest". La possibilità di un convegno a Luino (nella foto la stazione di Luino) su questo tema è ventilata dall’ex-senatore Piero Pellicini che in questi giorni ha scritto al ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro per invitarlo a partecipare.
Da tempo, ormai, la linea a binario unico Bellinzona-Luino-Novara è diventata uno sfiatatoio per treni merci provenienti da tutta Europa. Sono circa 90 i convogli che ogni giorno passano per questa linea creando sempre maggiori disagi ai residenti dei vari paesi di lago che attraversa. Secondo alcuni sindaci i danni subiti si ripercuotono soprattutto sulla solidità di alcuni edifici, vedi il caso della chiesa di Colmegna, e sulla pazienza della gente che vive lungo la ferrovia ormai costretta a convivere con vibrazioni e rumori piuttosto fastidiosi. Poi c’è il problema della velocità di questi lunghi treni che arrivano anche a 600 metri di lunghezza e che sfrecciano nelle piccole stazioni a 90 km/h.
Da qui l’idea di interrare nella montagna un secondo binario dedicato esclusivamente al traffico merci. La galleria dovrebbe essere lunga 21 km dei quali 12,5 in territorio italiano tra Luino e Laveno Mombello. Nella lettera che l’ex-senatore ha scritto al ministro tutte queste ragioni sono segnalate ma oltre a queste esiste il problema del collegamento di un territorio intero, quello dell’Alto Varesotto, con Milano. Oggi per raggiungere Milano da Luino occorrono ben due ore mentre un tempo se ne impiegava una. Questo peggioramento oltre ogni limite del servizio è la causa dell’abbandono del mezzo di locomozione meno inquinante che ci sia dalla maggior parte dell’utenza.
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