Bertoni ora è profeta anche in patria

Inaugura il museo dedicato al celebre designer originario di Masnago che ha creato la Due cavalli e la DS

Studenti del Liceo Frattini, giornalisti e amanti dell’arte del design e delle auto d’epoca: erano colmi di visitatori i 500 metri quadrati dedicati all’esposizione delle opere di Flaminio Bertoni. L’artista originario di Masnago ha vissuto fino alla morte a Parigi, dove progettato per la Citroen la Celebre DS, la 2CV, al Traction Avant, AMIS 6.

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Taglio del nastro per il Museo Flaminio Bertoni 4 di 12

«Flaminio Bertoni non è stato solo un designer, ma un artista a tutto tondo e il nuovo spazio espositivo permette di conoscere anche il Bertoni disegnatore, scultore, pittore, architetto, inventore» ha spiegato la Erika La Rosa, responsabile scientifica della collezione. Nel  Museo inaugurato oggi, 10 maggio 2007, sono presenti i quattro modelli di autovetture Citroen più conosciute, 90 disegni, 13 sculture, 2 tele, 8 tavole progettuali, 6 brevetti e alcuni strumenti di lavoro. "Vent’anni dopo Flaminio Bertoni sarebbe stato una star sulle copertine dei giornali per il suo stile e la sua ecletticità, ai suoi tempi la comunicazione era diversa" dice Walter Brugnotti, direttore delle relazioni esterne di Cotroen Italia, per far capire anche ai giovanissimi studenti presenti l’importanza di Bertoni, come artista e come interprete della modernità.

"Questo è il giorno più bello della mia vita" spiega Leonardo Bertoni, figlio del designer originario di Masnago. Racconta poi la travagliata storia della sua infanzia e delle battaglie per dare un riconoscimento al lavoro del padre. Dal ’92, anno in cui entra in possesso della collezione dell’atelier di Antony, in seguito al ricovero della seconda moglie di Flaminio Bertoni in un albergo per anziani, inizia a bussare a tutte le porte, dalla Citroen alla Provincia di Varese, per trovare un luogo dove esporre le opere del padre. Nel 1997 viene organizzata a Villa Recalcati un’esposizione che richiama 4000 visitatori e mette in luce anche a Varese il lavoro di un designer ed artista già conosciuto all’estero.

Marco Reguzzoni, Presidente della Provincia di Varese, prima del taglio il nastro, cede alla tentazione di sedere al volante della celebre DS (nel video), detta anche Lo squalo. Nel discorso inaugurale si dice felice di aver tradotto in realtà un progetto di lunga data, come la realizzazione del Museo Bertoni. Il luogo della sua realizzazione, la struttura del Liceo Artistico Frattini, vuole essere "uno stimolo per tanti artisti in erba che possono affinare il proprio gusta anche dalla frequentazione degli spazi del museo."

Infine Luca Marsico che, come Assessore ai Beni Architettonici, ha supervisionato i lavori di ristrutturazione dello stabile in tempi record, dice "quest’opera stravolge anche la celebre locuzione latina Nemo propheta in patria". Francesco Ogliaripresidente dell’Associazione internazionale Flaminio Bertoni, si unisce al coro di lodi per il lavoro svolto dagli enti coinvolti nel rendere concreto un sogno che, per la sua associazione fondata nel 1999, viene da lontano. Paolo Baretti, dirigente del Liceo artistico Frattini, fa gli onori di casa ed espone i progetti per il museo che diventerà anche un laboratorio artistico ed uno spazio per delle mostre d’arte.

Il Muse Flaminio Bertoni resterà aperto martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30 e gli altri giorni su prenotazione. Il biglietto d’ingresso ha il costo di 3 euro e 1.50 ridotto, mentre per i visitatori sotto i 18 anni e sopra i 65 è gratuito.

Sabato pomeriggio alle 18.00 la Responsabile Scientifica terrà una visita guidata gratuita in occasione della Settimana della Cultura.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Maggio 2007
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